Ernesto Ballesteros
Nato a Buenos Aires, Argentina, nel 1963.
Vive e lavora a Buenos Aires.
Negli ultimi venticinque anni, l’artista argentino Ernesto Ballesteros ha studiato le invisibili risonanze di un gran numero di attività: disegno, fumetti, coreografia, ma anche il volo in interni, l’ottica e le scoperte della fisica e dell’astronomia. Secondo Ballesteros, un’azione intrapresa da un artista assume una dimensione diversa – possiede un altro tipo di energia – che si fonda sulla convinzione o sull’intenzione: “come uno sciamano, l’artista emette esattamente la quantità di energia necessaria per riuscire a stupirci con qualcosa che sappiamo essere più profondo e potente di ciò che vediamo”, qualcosa che “ha le proprie radici nel visibile, ma opera su una scala sottilmente superiore, dove le parole non servono e l’occhio non si posa su un oggetto particolare”.
Nella sua serie Indoor Flights, che verrà messa in scena alla Biennale di Venezia, Ballesteros rende visibile l’invisibile: presenta infatti il peso, la densità e la materialità dell’aria; rende evidente la linea la cui continuazione genera altre linee invisibili che trascendono il piano visivo; e, infine, la fragilità del momento presente. L’istante preciso in cui aerei ultraleggeri lasciano la sua mano e si librano nell’aria sembra avvicinarci al regno della magia più che a quello della mera fisica, e portarci sulla soglia fra il possibile e l’impossibile. Ballesteros, inoltre, mostra se stesso all’opera, “invitando alla riflessione sull’energia impiegata dagli artisti in secoli di lavoro”, sottolineando la magia dell’intento e della ricorrenza, e ponendosi l’enorme quesito: perché esiste l’arte?