Per i Penique Productions la stanza è un pretesto attraverso il quale riflettere sul modo con cui interagiamo con lo spazio. L’ involucro di plastica colorata grazie al quale il duo spagnolo riveste gli ambienti interni con l’ausilio di ventilatori, si appropria dello spazio e ne modifica la percezione. Ricoprendo la stanza e rendendola “inutilizzabile” viene così rivelata l’essenza della spazialità e dell’ essere-presenti-nello-spazio generando spaesamento a chi le attraversa.
Per Outdoor e per la prima volta nella loro carriera il loro intervento si sdoppia creando l’uno dentro l’altro due ambienti differenti che interagiscono tra loro. La pellicola gialla aderisce alle pareti della stanza mettendo in risalto gli elementi architettonici normalmente trascurati e creando delle pieghe che aggiungono ulteriori connotazioni allo spazio. Al suo interno, adiacente ad un angolo della stanza, un grande parallelepipedo rosso, vero protagonista dell’opera, a sua volta visitabile. Il corpo rosso è estraneo, indipendente, ma in costante dialogo con l’involucro giallo nel quale è inserito e dal quale è possibile interagire con le persone presenti al suo interno, generando un effetto di profondo straniamento.
I due involucri non sono in connessione diretta tra loro. Per potervi accedere infatti lo spettatore è costretto ad intervallare la fruizione di entrambi percorrendo parte della caserma.