IGO W
NELLE FOTO: sopra, Mary
Wollstonecraft, sotto, Ve-
nezia in questi giorni al
suo fascino abbing an
che il fenomeno dell'ac-
qua alta.
Luciana Caglio
Con Mary
Wollstonecraft
alle radici del
femminismo
Ci sono percorsi di vita brevi, ma cosi
densi di eventi e intuizioni, che fanno
pensare a una sorta di naturale presagio
in chi li compie. È proprio il caso di
Mary Wollstonecraft, oggi considerata
la prima teorica del
femminismo, che
nell'arco di 38 anni (1739-1797) riuscì a
concentrare esperienze personali, fami-
liari, professionali, ricavandone inse-
gnamenti e pensieri, con un'intensità
sbalorditiva. Certo, ad accelerare i ritmi
verso una precoce maturazione furono i
tempi stessi, in cui visse, che concedeva
no all'esistenza umana uno spazio ana-
graficamente limitato. Ma per Mary fu
soprattutto la condizione di donna a
farle sentire il peso pressante di un'ur-
genza. Dal disagio, accumulato attraver-
so le sue vicissitudini familiari, alle pre-
se con un padre e un fratello dispotici e
in seguito con amanti traditori e inaffi-
dabili, la Wollstonecraft sviluppo l'esi-
genza di uscirne al più presto e, insie-
me, il bisogno, allora precluso alle don-
ne, di aprirsi verso l'esterno parteci-
pando ai fermenti di una società
percorsa da presagi di cambia-
mento. E fu, da parte di una
giovane donna di origini mo-
deste, priva di protezioni fa-
miliari e persino, almeno
inizialmente, di un solido
bagaglio scolastico e cultu-
rale, un passo audace e ap-
parentemente irragionevo-
le. Un salto nell'anorma-
lità, che, del resto, acco-
muna sia pure in modi di-
versi le pioniere della li-
bertà e dell'emancipazione
femminile. Insomma, è dal-
l'inquietudine, dall'insoffe-
renza, dall'incapacità di rive-
stire un ruolo prefabbricato che
nasce l'aspirazione verso nuovi
orizzonti. L'osservazione è di Eli-
sabetta Rasy, la scrittrice italiana
che di Mary Wollstonecraft è diventata
un'appassionata e convinta esploratrice
e divulgatrice a cui ha dedicato, il re-
cente romanzo L'ombra della luna>>
(Rizzoli) dove, appunto, il personaggio
rivive fra dati storici e finzione lettera-
ria. Di questa sua curiosità, approfondi-
ta da minuziosi studi, per la figura di
un'autentica anticipatrice del pensiero
femminista, la Rasy ha offerto una testi-
monianza trascinante, insomma parole
che suscitano immediate immagini, al
primo incontro della nuova stagione dei
se-
minari di
«Dialogare» diretti da Osvalda Varini.
Quest'anno, l'accento si posa sul piano
filosofico ma, come ben risulta anche
dall'opera di Mary Wollstonecraft, le
formulazioni teoriche, sfociate nella sua
storica «Vendication of Rights of Wo-
men del 1792, non si muovono sul pia-
no delle astrazioni. Tipico del pensiero
femminile rimane, appunto, il rapporto
Mercoledì 18 ottobre 2000
costante con la realtà vissuta e spesso
sofferta in prima persona. La Wollstone-
craft, che già a Londra aveva respirato il
vento dell'illuminismo, allo scoppio
della rivoluzione si reca a Parigi e
qui sarà spettatrice diretta del
crollo delle illusioni di rinnova-
mento sfociate nel terrorismo
giacobino. E tutto ciò mentre
lei stessa sta vivendo un in-
contro decisivo sul piano sen-
timentale: la relazione con
Gilbert Imlay, avventuriero
americano che la renderà
madre della prima figlia,
Fanny. È un legame tumul-
tuoso che se la spinge addi-
rittura al tentativo di suicidio
non la distoglierà, tuttavia,
dal lavoro letterario e dai con-
tatti con il mondo. Autrice di ro-
manzi e di sondaggi, traduttrice,
assistente editoriale, Mary è stata
la prima donna che si sia guadagna-
ta da vivere con un'attività culturale.
Anche nella vita privata, dunque, Mary
che poi si sposerà con i filosofo William
Godwin, rivelerà una rara capacità d'in-
dipendenza. Verso questo personaggio,
oggi storicizzato dal femminismo, Elisa-
betta Rasy ha stabilito un legame che
supera la stretta dimensione scientifica.
Ad è questa una costante che accompa-
gna le scrittrici contemporanee, almeno
quelle proposte dagli incontri di «Dialo-
gare»: con le donne, oggetto del loro
studio, entrano in sintonia, creano un
rapporto di sottile complicità.