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Interventi ed incontri su Carla Lonzi, Oggetto 71

Lonzi Marta14 novembre 1984 - 26 gennaio 2002

La Galleria Nazionale

La Galleria Nazionale
Roma, Italy

Testi ed appunti, tra gli altri, relativi agli interventi: Libellula, Bologna 21 febbraio 1986; Alessandra De Perini, interventi vari, Le origini del femminismo in Italia: Carla Lonzi e Rivolta femminile, Mestre 1988; Piera Codognotto per la presentazione del libro di Maria Luisa Boccia, L'io in rivolta vissuto e pensiero di Carla Lonzi, [Firenze 1990]; Maria Luisa Boccia, La differenza politica: donne e uomini negli anni '70, Convegno di studi L'Italia repubblicana nella crisi degli anni settanta, Roma 2001; Marta Lonzi, Il pensiero di Carla Lonzi, corso Pensare un mondo con le donne, Lugano 2002.
Presente un'antologia di testi scelti Il senso del femminismo + Carla Lonzi (1931-1982), a cura di Anna Biffoli e Gabriella Fiori; una missiva con richiesta di informazioni da parte di Monica Repetto per realizzare un documentario su Pinot Gallizio; degli elenchi di distribuzione della pubblicazione della tesi di laurea edita da Olschki; quaderni appunti d Marta e videoregistrazioni relative al programma "Vuoti di memoria", curato da Loredana Rotondo per Rai Educational:
- Amelia Rosselli: la rissa degli angeli, regia di Manuela Vigorita, 2001;
- Ritratto di Carla Lonzi, regia di Gianna Mazzini, 2002; il video raccoglie testimonianze, racconti intrecciati a foto, filmati e alla voce diretta di Carla Lonzi;
- Nato maestro, regia di Gianna Mazzini, 2002; interviste d'archivio a Giuseppe De Santis.
Audio dell'intervento di Maria Luisa Boccia su Carla Lonzi il 28 maggio 1990 presso la Casa del popolo di Firenze, con dibattito, e Marah- Mar: Il gioco nella poesia delle donne, con testi di Marina Camboni, edito dal Centro Studi DWF.
Fotografia di Loredana Rotondo.

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  • Title: Interventi ed incontri su Carla Lonzi, Oggetto 71
  • Creator: Lonzi Marta
  • Date Created: 14 novembre 1984 - 26 gennaio 2002
  • Transcript:
    Conferenza a Lugano sulla grande scrittrice politico-religiosa Simone Weil, il sentimento dell'esistenza Negli ultimi anni si è riaccesa la curio- sità sulla figura di Simone Weil (1909- 1943), una scrittrice e pensatrice politico- religiosa che sfugge a qualsiasi classifica- zione. Nata a Parigi da genitori di origine ebraica, si avvicinò alla fede cristiana, che alimento di idee eterodosse spesso in contrasto con il mondo cattolico. Militan- te del sindacalismo rivoluzionario, Simo- ne Weil volle comprendere i meccanismi dell'oppressione sociale, scegliendo di fa- re un'esperienza in fabbrica. Così si prese un anno di congedo per "studi personali" dall'attività d'insegnamento nei licei fem- minili, per andare a lavorare come ope- raia: Esclusa dalla docenza in seguito alle leggi razziali del regime di Vichy, fece l'o- peraia agricola; in seguito, accompagno i propri genitori negli Stati Uniti. Poco do- po, pero, richiamata dall'impegno contro il totalitarismo, tornò in Europa, dove mori di tubercolosi. Le sue opere riflettono in ricchezza ed eterogeneità la molteplicità delle sue vi- cende esistenziali, che non furono mai di sgiunte da una costante elaborazione in- tellettuale. Alcuni frammenti del suo pensiero sono stati presentati sabato 27 gennaio presso l'Università della Svizzera italiana a Lu- gano, in una conferenza dal titolo: "Simo- ne Weil, il sentimento dell'esistenza" Relatrice dell'incontro Maria Concetta Sala, assidua frequentatrice dei percorsi filosofici weiliani e curatrice della pubbli. cazione di alcune opere della filosofa fran- cese: "Lezioni di filosofia" (1999, Adelphi Milano) e "Piccola cara ... Lettere alle al- lieve" (1998, Marietti 1820 Genova). Tentare di orientarsi nella ricca produ- zione filosofica di Simone Weil può risul- tare scoraggiante; abbiamo quindi chiesto a Maria Concetta Sala in che modo ha gui- dato il suo uditorio attraverso il mondo weiliano. «Il titolo della conferenza ("Il sentimen- to dell'esistenza") - spiega la studiosa - fa riferimento alla mia esperienza di lettura dei testi di Simone Weil. Penso che sia mol- to difficile oggi non tenere conto di sé, della propria pratica nell'accostarsi alla vicenda esistenziale e alle riflessioni di grandi don- ne e uomini. Il mio tentativo è orientato ver so una sorta di "lettura fenomenologica", Simone Weil che non lasci fuori la mia esperienza, anche se mi auguro di non cadere nel biografi- smo»). Come è nato il suo interesse per Si- mone Weil? «Lavoravo all'Adelphi come redattrice, e ad un certo punto trovai sul mio tavolo i "Quaderni" di Simone Weil, poi pubblicati tra il 1982 e il 1993. Per me fu una sorta di rivelazione abbagliante, che mi costrinse a prendere delle decisioni particolari nella mia vita. Dopo tanti anni di attraversa- mento dei testi weiliani, posso azzardare un'ipotesi di lettura che tenga conto del sen- timento dell'esistenza in Simone Weil; l'esi stenza weiliana, partendo da me e leggendo lei. Mi riferisco ai quaderni di appunti, i "Quaderni" e alle lettere alle allieve, alle lettere londinesi - non ancora apparse in italiano - e anche alle lettere presenti in "Attente de Dieu" (Attesa di Dio). Si tratta di una scrittura molto particolare, che im plica anche un lavoro su di sé, che in qual. che modo riguarda la soggettivizzazione». Secondo lei, quali sono gli elementi guida del pensiero di Simone Weil? «C'è lo stare sulla soglia, da una parte; la soglia è la cifra originale del pensiero di Si- mone Weil, non solo per quello che riguar- da la Chiesa e la questione religiosa, ma anche per gli altri ambiti che lel si trovò ad attraversare; anche per la questione ope- raia, per la questione della scuola, per i rapporti con il mondo politico. Pero non è un semplice stare sulla soglia, c'è anche il contatto. Simone Weil sta sulla soglia, ma nello stesso tempo si mette in contatto con il mondo, con la realtà, con gli altri, con la co- munità in cui vive, mettendo al centro la di mensione pratica della conoscenza». In modo moderno, Simone Weil rico- nosce la pluralità dei modi di pensare e delle posizioni. «Ecco, non è un posizionamento unico il suo, ma il suo pensiero diventa la capacita di pensare simultaneamente su molteplici piani. Questa caratteristica riguarda un po' tutte le grandi filosofe del '900: Hannah Arendt, Edith Stein, Maria Zambrano. E una capacità che deriva dalla pratica, dal contatto e dall'attraversamento reale, dalla cifra della singolarità del loro essere e dal l'esserci tutte per intero nella propria epoca e nei luoghi del proprio vissutow. ca", come la definisce Simone Weil. Questa «Si tratta di una "filosofia in atto e prati- definizione traduce sia il suo percorso esi- stenziale, sia il suo pensiero. Il procedere della sua vita e il procedere del suo pensiero sono intrecciati; uno non potrebbe esistere senza l'altro. Dal punto di vista della scrit- tura, questo lavoro su di sé è molto evidente nei Quaderni, scritti al modo degli anaco- reti ma vivendo nel tempo e nello spazio del mondo. In essi Simone Weil mostra di riti- rarsi in se stessa attraverso l'unificazione di frammenti eterogenei, di citazioni che arrivano da diversi testi e diverse culture e nello stesso tempo procede a un lavoro di ri- significazione». Queste alcune tracce del pensiero di Si- mone Weil che sono state ricomposte nella conferenza organizzata dall'Associazione Dialogare Incontri, nell'ambito del corso di formazione "Pensare un mondo con le donne". Per ulteriori informazioni si può contat- tare la segreteria di Dialogare, tel. 967 61 51, e-mail segretariato@dialogare.ch. GIULIANA BHATIA la Regione 2.2.01
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  • Notes: 3 VHS, 3 audiocassette fuori consultazione. La pubblicazione «Donne oggi», n.7, 2000, presente nella III Sezione: Biblioteca è stata rinvenuta insieme agli altri materiali di questo fascicolo.
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