L’installazione del duo olandese è la quarta di una serie di lavori incentrati sulla compenetrazione di strutture reticolari all’interno di spazi architettonici. La loro ricerca è molto influenzata dalle forme geometriche minimali presenti negli ambienti industriali, come le travature dei capannoni e delle gru. Quest’ultimo in particolare è uno strumento verso il quale sono molto legati, un dispositivo puramente funzionale che è sempre presente all’interno del paesaggio urbano ma che spesso viene ignorato o genera fastidio. La gru rappresenta per i Graphic Surgery il simbolo del cambiamento della città, uno strumento di rinnovamento o di distruzione di un ambiente in continuo movimento.
Il loro lavoro qui ad Outdoor si concentra sulla riconfigurazione dell’ambiente dell’ex-Caserma innestando un traliccio nero che attraversa trasversalmente le tre stanze producendo altrettante sezioni dell’opera, ognuna delle quali è indipendente allo stesso tempo parte integrante della figura. La struttura composta da assi di legno ricorda le travi che compongono l’ossatura dell’edificio osservabili a fianco nei grossi capannoni e da cui i Graphic Surgery hanno tratto ispirazione. Come un cristallo di forma pura incastonato nella roccia la loro installazione trasforma le stanze che attraversa e crea nuove prospettive spaziali.