L'opera, arrivata nelle collezioni accademiche grazie al lascito Fabio Rosa come “dipinto di scuola napoletana”, è stato di recente attribuito definitivamente a Francesco Guarino. Il modello è chiaramente ispirato al Giacobbe del Ribera conservato al museo del Prado, ma la resa cromatica e stilistica, distaccandosi dai toni tipici del caravaggismo napoletano, è invece tutta giocata sul contrappunto dei colori squillanti delle vesti di Giacobbe, E' da notare la cura e preziosità di particolari bellissimi come il cane che dorme sulla sinistra, la sacca poggiata sulla destra ed il delicato andare degli angeli sulla scala. [F. Porzio]