Il telaio Jacquard è un tipo di telaio per tessitura in grado di realizzare il complesso disegno dei tessuti operati. Nato all’inizio dell’Ottocento, è il primo dispositivo industriale in grado di lavorare in maniera automatica. Prende il suo nome dalla macchina Jacquard montata sopra di esso, che permette di governare automaticamente il movimento dei fili di ordito attraverso l’utilizzo di schede perforate. In questo modo l’intero telaio può essere manovrato da un solo operaio che si occupa della trama. Il telaio qui esposto monta eccezionalmente due macchine Jacquard, che governano 12800 fili d’ordito. La prima, a 100 arpini, permette di comandare grandi gruppi di fili tramite i licci, per creare l’armatura del disegno. La seconda, a 400 arpini, muove i fili in gruppi più piccoli e consente di realizzare i particolari del motivo. È stato utilizzato da fine Ottocento a metà Novecento a Milano dalla Società Schmid, specializzata nella produzione di tessuti per l’arredamento, per produrre un damasco con motivo rinascimentale. Il telaio è oggi nuovamente esposto dopo un intervento conservativo che ha riguardato la struttura lignea e il ripristino dei licci e del cordame, curato da Giuseppe Pellegrini; la pulitura a secco del tessuto è stata curata da Piera Antonelli, Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Milano.