L’opera ci mostra la “maschia Giaele”, come la definì il Manzoni, nel momento drammatico in cui trafigge il capo di Sisara con il picchetto della tenda, secondo la narrazione del Libro dei Giudici. Nulla si conosce circa la provenienza di questa tela e nemmeno vi sono documenti che dicano quando fece il suo ingresso in Ambrosiana. L’opera è stata attribuita a Giuseppe Vermiglio; essa mostra elementi caravaggeschi e sembra essere stata ispirata dallo stesso soggetto eseguito da Artemisia Gentileschi conservato a Budapest.