Giara a due anse

Questo vaso, dalle pareti irregolari, ha la forma e la decorazione tipiche della ceramica Majiayao nella fase Banshan (circa 2650-2200 a.C.). L’ornato principale si compone di quattro motivi a spirale collegati in un’unica fascia decorativa. Le direttrici principali dipinte in rosso sono contornate dalle tipiche dentellature e sottolineate da larghe bande nere. Le dentellature nere delle terrecotte Banshan sono state interpretate per molto tempo come decorazioni specificamente funerarie. Il primo a chiamare questo motivo “death pattern” fu proprio lo scopritore della cultura di Yangshao (circa 5000-2850 a.C.), J. G. Andersson, attorno al 1920. La sua presenza su alcune ceramiche scoperte successivamente in un’abitazione del sito di Qinggangcha (Lanzhou, provincia del Gansu) ha permesso tuttavia di scartare questa ipotesi.
Il tema decorativo del recipiente è derivato dalla spirale aperta a tre bracci della fase Majiayao (circa 3350-2650 a.C.) e richiama la decorazione interna della ciotole di questo periodo. Il centro della spirale, molto piccolo nello stile Banshan più antico, si ingrandisce fino a raggiungere, come in questo caso, quasi il doppio della sua dimensione originaria. Nel cerchio si aggiunge allora un punto, una diagonale o, come in questo caso, un altro cerchio. La composizione della decorazione diviene più fluida, anche se gli spazi di risulta vengono spesso riempiti da altre linee nere e rosse: non è il caso di questa giara, dove gli spazi vuoti rimangono tali. Essi costituiscono l’originalità di questo pezzo, insieme con i trattini al centro della spirale che sono raramente attestati.
Pezzi simili, con decorazione in genere meno ariosa, sono stati ritrovati in numerosi siti. Vasi analoghi sono esposti inoltre nella collezione Brundage all’Asian Art Museum di San Francisco, nella Sze Hong al Denver Art Museum e nel Museum of Far Eastern Antiquities di Stoccolma.