Il titolo generico di Scuola di Francoforte vuole qui descrivere un anonimo pittore che, operando probabilmente nella seconda metà del XV secolo, ha modo di creare una bizzarra fantasia intorno alla figura del Cristo risorgente. I soldati addormentati hanno ricchi vestiti, a tal punto che quello sdraiato a sinistra sembra più un cortigiano in armi. L’autore ha probabilmente dato sfogo alla sua capacità decorativa, che stride con la descrizione delle fisionomie dei militi, precipitati in un cupo sonno o comunque ebeti. Al centro, il sepolcro da cui esce Gesù benedicente è una grande tomba rettangolare, il cui coperchio aperto traccia una diagonale su cui sta un angioletto dalle ali aranciate e dalle vesti svolazzanti, tutto compreso in preghiera, senza badare alla nudità delle proprie gambe. Il dettaglio più accattivante della composizione consiste nella capacità del pittore di creare una specie di vortice intorno alla figura ormai libera del Redentore, dotato di notevole forza espressiva. Per il resto, il mondo appare come un completo caos, immerso nel peccato e sepolto dal mancato riconoscimento dei suoi stessi mali.
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