Lo storico greco Diodoro Siculo racconta che, dopo la vittoria di Himera, i prigionieri vennero impiegati, oltre che per la costruzione dei grandi templi, anche per la realizzazione di importanti opere pubbliche, tra i quali in particolare ricorda la rete di acquedotti sotterranei, chiamati Feaci e la grande piscina della Kolymbethra, nella quale vennero fatte confluire le acque di fonti e ruscelli e che divenne un vivaio per i pesci destinati al banchetto. Questa grande opera è stata identificata all’interno di un grande taglio naturale tra il santuario delle Divinità Ctonie ed il tempio di Vulcano, nel quale sboccano ben diciotto canali sotterranei. Essa nel tempo è diventata un grande giardino di agrumi, affidato dal 1999 al Fondo per l’Ambiente Italiano, nel quale si conservano varietà di agrumi ormai scomparse e le diverse piante appartenenti alla macchia mediterranea.