Verticalità serialità e geometria. Queste sono le parole chiave del lavoro artistico di Joys. Sempre incline a utilizzare pattern geometrici che attraverso l’uso delle diverse tonalità di colore creano l’illusione della tridimensionalità, in quest’opera Joys travalica lo stesso supporto bidimensionale attraverso l’utilizzo di pannelli e bande disposte lungo lo spazio della sala rendendo l’opera dinamica e differente a seconda della prospettiva, invitando lo spettatore a percorrerla e ad attraversarla. Sulla parete la disposizione delle linee e dei colori dalle tinte mature fa da sfondo alle grandi bande che scendendo dal soffitto sono state dislocate nell’enorme sala come quinte teatrali, creando suggestioni scenografiche che richiamano, secondo l’autore, la dimensione sacrale che si avverte passeggiando dentro le cattedrali gotiche.
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