Coco Fusco
Nata a New York, USA , nel 1960.
Vive e lavora a New York.
Coco Fusco è un’artista interdisciplinare le cui opere affrontano il tema delle ingiustizie di genere e di razza che hanno luogo negli Stati Uniti e nel resto del mondo. Poiché i suoi lavori sono permeati dal suo retaggio cubano-americano, molte performance e progetti multimediali mettono in primo piano i problemi che riguardano l’immigrazione e la politica internazionale. Nel 1997, per esempio, la performance Rites of Passage presentata alla 2. Johannesburg Biennale si ispirava alle restrizioni sui lasciapassare obbligatori per i sudafricani neri sotto la legge dell’apartheid. Sfoggiando un’uniforme da guardia di sicurezza, Fusco emetteva e timbrava i pass richiesti a tutti i visitatori della Biennale che, involontariamente, rimettevano in scena uno dei mezzi di controllo più crudeli dell’apartheid sul movimento delle persone negli spazi pubblici.
Con una laurea di secondo grado in pensiero moderno e letteratura conseguita alla Stanford University (1985) e un dottorato in arte e cultura visiva alla Middlesex University di Londra (2007), Coco Fusco è stata una presenza forte, come scrittrice ed educatrice oltre che come artista. Nel 2015 è prevista la pubblicazione del suo libro Dangerous Moves: Performance and Politics in Cuba (che tratta del periodo che va dagli anni ottanta ai giorni nostri).
Le opere recenti di Fusco affondano le radici nella storia culturale e politica di Cuba. Per la Biennale di Venezia ha realizzato un saggio filmico incentrato sulla confessione, tristemente celebre, del poeta cubano Heberto Padilla che, nel 1971, al momento del suo arresto aveva affermato di essere un controrivoluzionario. The Confession (2015), più che essere un documentario o una ricostruzione, si occupa delle conseguenze di questo evento e utilizza i documenti d’archivio rimasti oggi: racconti orali, testimonianze parziali, documenti visivi e altri frammenti. Il film di Fusco indaga su come questo momento sia stato messo in scena come uno spettacolo per i media da parte dello stato cubano e su come, da allora, sia stato riscritto nella storia ufficiale cubana. The Confession inquadra l’azione di Padilla come un punto di svolta nella storia intellettuale di Cuba: un punto che dimostra il complesso rapporto fra cultura e politica in senso lato.