Domus di via Colletta. Tra i notevoli resti di almeno due domus ritrovati nella ristrutturazione di un palazzo ottocentesco in via Colletta nel 2014, è di grande suggestione il complesso presentato all'interno del Museo Archeologico: si tratta della zona di ingresso di una delle due abitazioni, risalente alla seconda metà del II sec. a.C., i cui elementi strutturali sono stati disposti come prelevati dallo scavo ricreando l’impressione di accedere a una casa antica.
Dalla strada si raggiungeva un ampio atrio con vasca centrale per la raccolta dell’acqua, caratterizzato da una pavimentazione in cocciopesto rosato con inserzione di frammenti di pietre di diversi colori.
Sul lato destro, direttamente sull’atrio, si apriva un vano decorato da uno straordinario pavimento in cocciopesto, che ha rari confronti in Italia settentrionale, la cui superficie è vivacizzata da complessi motivi geometrici realizzati con piccole tessere. A sinistra si conserva l’accesso a uno dei vani di rappresentanza della casa, il tablinum, leggermente rialzato da un gradino e pavimentato con un delicato mosaico.
La decorazione pittorica dell’atrio nella sua ultima fase di utilizzo, recuperata in frammenti negli strati di distruzione, comprendeva una fascia con scene di paesaggio del fiume Nilo, secondo un gusto molto diffuso ancora nella seconda metà del I secolo d.C., momento dell’abbandono dell’abitazione.