Durante i secoli della Serenissima (1426-1797) Salò promosse e consolidò il proprio primato nella Comunità di Riviera attraverso la committenza artistica. Il Duomo, ricostruito dal Comune dal 1453 con l'ambizione di farne il centro religioso dell'intera Comunità di Riviera, è tuttora con la sua architettura e gli splendidi arredi, il simbolo della grandezza salodiana. Il MuSa ospita nelle sale al primo piano alcune delle opere acquistate per la chiesa cittadina dal Comune: di particolare rilievo sono i codici miniati ( una Bibbia atlantica prodotta intorno al 1120-1130 da un atelier romano e di quattro corali veronesi di fine Trecento, prossimi ai modi di Martino da Verona) acquistati dal comune nel 1448 ed esaltati da cronisti e letterati fin dal ‘500.
Attraverso le opere esposte è possibile seguire l'evoluzione della cultura figurativa e del gusto fino alla fine del Settecento: la grande tela di Sante Cattaneo (La Riviera ringrazia il provveditore Soranzo, 1786) celebra a un tempo la liberazione della Riviera dai banditi che ne minacciavano la sicurezza e i commerci e la recuperata grandezza dopo la dura esperienza della peste e della crisi seicentesche. Alle soglie della rivoluzione giacobina è l'ultima esaltazione della secolare civiltà veneziana sul lago.
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