Antje Ehmann & Harun Farocki
Antje Ehmann, nata a Gelsenkirchen, Germania, nel 1968.
Vive e lavora a Berlino, Germania.
Harun Farocki, nato Harun El Usman Faroqhi a Neutitschein, Territorio dei Sudeti, Germania [ora Repubblica Ceca], nel 1944; morto a Berlino, Germania, nel 2014.
Nel loro straordinario progetto Labour in a Single Shot, il celebre regista Harun Farocki e la sua compagna e collaboratrice Antje Ehmann hanno scelto di analizzare la natura e le condizioni del lavoro nell’epoca della globalizzazione. Il tema che hanno proposto di approfondire ai gruppi di registi costituiti nell’ambito dei workshop, organizzati in quindici diverse città del mondo, è stato quello del “lavoro”: pagato o gratuito, improvvisato o stabilito da un protocollo, intangibile come quello svolto nei grattacieli di vetro del settore dei servizi globali offshore, o tangibile come quello svolto nelle fabbriche dell’industria manifatturiera che sfruttano la manodopera a livello transnazionale. I vincoli formali del progetto erano semplici e precisi: ogni regista doveva produrre un video che mostrasse delle persone al lavoro, della durata di uno o due minuti e realizzato con un’unica ripresa; la cinepresa poteva essere fissa o in movimento, ma non dovevano essere permessi tagli. Questi rigidi parametri hanno stimolato i registi partecipanti a sviluppare delle affascinanti coreografie su tempo, movimento e narrazione. Sin dal suo inizio nel 2011, Labour in a Single Shot si è rifatto formalmente e concettualmente a La sortie des usines Lumiere, un vecchio film del 1895, realizzato con un’unica sequenza dai fratelli Lumiere, i pionieri del cinema.
Insieme ai loro collaboratori, Ehmann e Farocki hanno analizzato le imprevedibili tipologie del lavoro contemporaneo e i luoghi in cui si svolge all’interno delle topografie urbane dei nostri turbolenti giorni. I quindici workshop hanno prodotto novanta video. Inoltre, il progetto include quindici video, uno per ogni città selezionata, in cui i registi hanno ripreso i lavoratori mentre uscivano dalle loro sedi: questi video vogliono essere un diretto omaggio critico alla visione e alla disciplina dei fratelli Lumiere, rilevando allo stesso tempo le differenze emotive e strutturali tra il lavoro come lo immaginiamo oggi e come veniva immaginato nel tardo XIX secolo. Labour in a Single Shot costituisce un’antologia che descrive in dettaglio la relazione tra lavoro e lavoratori, prendendo in esame lo spettro che va dall’alienazione al piacere. Una selezione dei risultati dei workshop è stata presentata in una serie di mostre a partire dal febbraio 2013. Il progetto si è concluso nel 2015 con due mostre realizzate a Boston e Berlino; la sua continuazione prevede un catalogo online che comprenderà tutti i video completati nei quindici workshop.