Il dipinto, appartenente ad una serie di sei opere, fu eseguito durante il soggiorno di Paul Gauguin a Dieppe, in Normandia, nell’estate del 1885. Sebbene le notizie sulla permanenza dell’artista nel nord della Francia siano incerte, questo appare un momento importante nella sua parabola artistica, nel quale ─ forse perché libero dai legami familiari – sviluppò un furore creativo per lui non abituale. Immerso nel paesaggio agreste un pastore, nell’angolo in basso a sinistra, osserva il bestiame pascolare: la vacca in primo piano bruca un arbusto; altri bovini, più in lontananza, si abbeverano presso un ruscello all’interno di una macchia. A destra un edificio dal tetto rosso, forse un granaio ancora esistente e già riprodotto da Gauguin, è parzialmente celato dagli alberi, mentre sullo sfondo si apre un campo puntellato di alberi, probabilmente meli. L’interesse del pittore per la raffigurazione delle vacche risale al soggiorno a Rouen del 1884, durante il quale eseguì una serie di paesaggi rurali con animali prendendo spunto da analoghe rappresentazioni di Caillebotte e Manet. Il 1885 appare uno degli anni di massima adesione di Gauguin ai dettami dell’impressionismo, come suggerisce l’abbinamento dei colori complementari, rosso e verde, stesi in pennellate ravvicinate.
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