In questo dipinto, Zoni propone uno scorcio di campagna, un tipico paesaggio della Bassa parmense, in cui in primo piano spiccano due grandi alberi rigogliosi al di là dei quali si notano le abitazioni di un paese; nell'atmosfera prevale il sentimento della solitudine; la presenza dell'essere umano viene palesata esclusivamente dagli edifici posti in secondo piano. L'artista presenta un nuovo modo di concepire lo spazio del paesaggio emiliano, la veduta rappresentata diviene effervescente per le tinte impiegate; Zoni predilige una gamma cromatica chiara, anche se non mancano i tocchi scuri, verdi e bruni, per tratteggiare le piante in primo piano, e i brani di colore, stesi tramite pennellate insistite, energiche, appaiono come scaglie luminose. Protagonista assoluto della raffigurazione diventa il luogo con quanto vi è contenuto, il pittore descrive un paesaggio silenzioso e gradevole, dall'atmosfera soffusa, malgrado ciò, l'ombrosa massa degli alberi, dalla vigorosa spinta verticale, risulta quasi minacciosa. Osservando la tela emerge, dunque, l'inquieta sensibilità dell'autore che, dipingendo un soggetto a lui caro, che spesso riproporrà, ossia la natura a lui familiare, si concentra sugli effetti della luce e si avvale di una tavolozza luminosa per esprimere la sensazione di un'atmosfera incerta, sempre indagata per mezzo della propria personalità e stato d'animo.
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