Il disegno mostra con chiarezza una “peculiarità della maniera del Cantagallina, quella di riempire con un breve tratteggio in senso orizzontale lo spazio fra gli esili fusti degli alberi, per farli risaltare contro lo sfondo”, un confronto a proposito può essere fatto nei disegni conservati agli Uffizi (inv. 249P, 203P, 91056F), al Louvre (inv. 21294). “Gli alberi [...] che spesso compaiono in primo piano, sembrano avere soprattutto funzione di “quinte” sceniche, tendenza derivata dall'attività di scenografo svolta dall'artista insieme a Giulio Parigi presso la corte Medicea. (C. Garofalo, DiSegno Antico 2000)
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