Cooperativa Crater Invertido
Fondato a Città del Messico, Messico, nel 2011.
Autogestione, autoeducazione, autopubblicazione (Autogestion, auto-educacion, auto-publicacion) sono i principali programmi che danno significato alla Cooperativa Crater Invertido, fondato nel 2011 come “cooperativa” (un’impresa cooperativa legalmente costituita) in un magazzino della “Colonia Obrera” (il quartiere operaio) di Città del Messico. Secondo i suoi membri, la nascita di questo collettivo va intesa come risposta alle limitazioni presenti nei canali istituzionali responsabili di istruzione, produzione, distribuzione e ricezione dell’arte e della cultura contemporanee. Quasi tutti i membri di Cooperativa Crater Invertido sono artisti, ma la struttura flessibile del gruppo consente ad altri collettivi e a singole persone di partecipare su base temporanea o permanente. Il collettivo si descrive come “uno spazio per riunirsi e lavorare insieme, uno spazio per condividere metodi e mezzi. Uno spazio per il dialogo: siamo un vulcano a rovescio. Siamo lava e magma, energia che raggruppa ogni genere di materia”.
La preoccupazione del gruppo è la disintegrazione del tessuto sociale del Messico e il modo in cui le istituzioni culturali del Paese, pubbliche e private, utilizzano le risorse a disposizione per limitare la libertà artistica. Cooperativa Crater Invertido è estremamente critica rispetto all’individualismo nelle arti e cerca di trovare sistemi diversi per “fare arte, pensare arte e discuterne”. Fin dalla fondazione il collettivo ha organizzato molteplici attività, comprese discussioni di gruppo, mostre, lancio di libri e di periodici, concerti, laboratori, assemblee e altri eventi. Attraverso queste piattaforme diverse cerca di realizzare l’obiettivo di “socializzare il pensiero” in maniera estremamente concreta.
Cooperativa Crater Invertido ha dichiarato di essersi ispirata in parte ai collettivi degli artisti messicani noti come Los Grupos Generation degli anni sessanta e settanta, che ebbero un certo impatto sul contesto sociale. Considerando questa storia, Cooperativa Crater Invertido rifiuta la generazione più recente di collettivi di artisti messicani, che sembrano dediti a quella stessa “autopromozione” che criticano. Crater Invertido, invece, cerca di trasformare il ruolo dell’artista in un catalizzatore di determinati rapporti politici e sociali.
Le cooperative autogestite di artisti, e le iniziative come quella di Cooperativa Crater Invertido, richiedono modelli di comprensione e valorizzazione radicalmente diversi da quelli abitualmente utilizzati per dare significato a un’opera d’arte. Richiedono di comprendere il contesto culturale e non semplicemente il significato storico, determinato soltanto dalla forma estetica. Il loro lavoro inoltre sfida e indica i limiti dello spostamento antropologico introdotto nelle arti negli anni sessanta, ritenuto un modello insufficiente per spiegare le motivazioni alla base del loro lavoro. Cooperativa Crater Invertido, quindi, è un’iniziativa positiva anche in un altro senso, poiché destabilizza le forze epistemologiche che determinano il nostro modo di intendere l’arte e ci presenta nuovi approcci e punti di vista.