Vanessa Beecroft recupera il linguaggio classico
della scultura, per condurre verso i territori di una
statuaria senza tempo. Presenta una scena visibile
solo a distanza attraverso una fessura incisa in due
pareti di marmo. Al di là di questa soglia, scorgiamo
i frammenti di un giardino di pietra, denso di
fascinazioni archeologiche e di echi delle
avanguardie degli inizi del XX secolo. L’Archivio
della Memoria qui è affidato a un omaggio in
bronzo – posto al centro dell’installazione – a
Étant donnés di Marcel Duchamp, modello di
riferimento per una ricerca che vuole saldare
ricordi personali, suggestioni storico-artistiche e
tensione concettuale.
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