M. Di Giampaolo (DiSegno antico 2000, pp. 54-55, n. 16) riconosce il foglio come “parte di una composizione più ampia e può essere allineato, da un punto di vista stilistico, a una serie di disegni del pittore bolognese realizzati a penna 'con un segno continuo, che staglia le figure dal fondo, privandole di consistenza corporea in uno spazio bidimensionale' […].” (A. Bigi Iotti, 2016).