Tra i primi volumi della collana I segni dell'uomo, offrì un contributo fondamentale alla consacrazione nazionale ed internazionale dell'artista naif Antonio Ligabue attraverso la descrizione della sua vita e delle sue opere. Il testo del libro fu curato dallo scrittore Cesare Zavattini, al quale lo stesso Franco Maria Ricci chiese di comporre una poesia su Ligabue: “Toni”. Il poema, riedito successivamente da diverse case editrici, ebbe l'effetto di legare indissolubilmente il nome di Zavattini a quelli del pittore gualtierese e dello stesso Ricci.