La parte forse più intensa della carriera di Domenico Pesenti interpreta al meglio le suggestioni del divisionismo italiano. Lontana dagli echi dell’impressionismo, questa corrente artistica predilige i contrasti tra luce e oscurità, ponendo le basi della rivoluzione artistica delle Avanguardie Novecentesche. In questa grande opera, il soggetto è puro pretesto per un gioco di luminosità e di buio. La luce fioca che intravediamo nella notte di una città italiana appare come un faro che non rischiara, ma semplicemente sfiora le architetture massicce, che sembrano quasi riposare in un sonno profondo.