Ragazzina

Celada ama lo sguardo. Il suo, acutissimo, e quello dei soggetti ritratti che appare invece in molti casi quasi smarrito. Non è questo il caso della ragazzina, vestita forse con un abito da ballerina classica, che osserva con intenzione perplessa il pittore mentre la raffigura. Appoggiata a quello che sembra essere un cavalletto, questa figura femminile ci mostra un volto pervaso da una silenziosa emozione, in cui un’aria quasi ironica si unisce alla necessaria solennità della posa. Dietro di lei, il drappo rosso è uno degli oggetti preferiti dall’artista, allusione al confine tra realtà e apparenza teatrale, rimando voluto alla tradizione metafisica italiana. Come di consueto, la perfezione della pennellata è stupefacente, in un ritratto senza tempo che pure trae la sua forza dagli anni del dopoguerra in cui è nato. Le consuetudini borghesi sono spezzate una volta di più dalla ferocia dell’arte, che nulla ingentilisce e tutto ci mostra.