La sostenibilità altro non è che l’uso del buonsenso. In un contesto in cui la tecnologia promette di addomesticare qualsiasi ambiente e rendere possibile qualsiasi progettazione, a qualsiasi prezzo, senza alcun riguardo per il luogo, Transsolar fa un passo indietro, alla ricerca di strategie locali che utilizzino con maggiore efficacia le risorse disponibili.
Tuttavia, questo modo di pensare non è romantico o “antiprogressista”. L’intento è di mettere la più sofisticata ingegneria al servizio del buonsenso. A tale scopo Transsolar ricorre a una tesi basilare: l’uso di conoscenze e risorse locali nel processo progettuale produce risparmio di energia nel senso più ampio del termine.
Le sue strategie di progettazione perseguono l’obiettivo dell’efficienza incanalando le forze della natura, invece di contrastarle. Può una foresta essere un’alternativa all’HVAC in termini di prestazione termica?
La sistematica valutazione di tutte le variabili ambientali e la rigorosa verifica scientifica delle conseguenze prodotte dalle decisioni progettuali consentono di confrontare la conoscenza locale con la tecnologia “estranea” e di “giocare ad armi pari”.
Transsolar ha messo la progettazione e l’ingegneria di precisione al servizio del buonsenso, dimostrando che in questo modo è possibile risolvere anche i problemi più complessi. D’altra parte, ha utilizzato la tecnologia per verificare e rafforzare la conoscenza locale, trasformandola in un potente alleato che valuta l’identità di uno specifico edificio, quartiere o città.
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