Nel periodo successivo alla Prima Guerra mondiale, alle Ferrovie dello Stato si pose il problema di rinnovare il parco di locomotive, rispondendo nello stesso tempo alla necessità di mezzi più potenti. A livello progettuale si doveva anche tenere conto dell'obsolescenza dei binari, non sostituiti a causa del conflitto, non in grado si sostenere oltre le 17 tonnellate per asse. Il frutto di queste complesse esigenze furono le locomotive del Gruppo 746, prodotte in 60 esemplari a partire dal 1923. Per agevolare l'intersezione in curva venne adottato un carrello anteriore, chiamato "all'italiana", composto dal primo asse accoppiato e dal primo asse portante anteriore. Le locomotive Gr. 746 furono attive su linee a media velocità per treni viaggiatori pesanti.
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