Vaso con spalla carenata e collo alto

Questo vaso ha la forma e la decorazione tipiche delle terrecotte più antiche del tipo Majiayao (circa 3350-2650 a.C.), caratterizzate dall’alta qualità dell’impasto ben depurato, dal profilo angoloso del recipiente e dalla ricca pittura a fasce orizzontali. Presenta un alto collo cilindrico con orlo everso e una spalla fortemente espansa. Sulla pancia sono applicate in alto due anse ad anello, diametralmente opposte. La decorazione dipinta è limitata alla parte superiore del recipiente sopra le anse: linee orizzontali bianche e nere, talvolta interrotte da cerchi neri con la circonferenza punteggiata di bianco. La fascia decorativa principale sopra lo spigolo si compone di linee e figure geometriche in sequenza, che si ripetono simmetricamente sull’altra metà del vaso.
Dal punto di vista tecnico si nota la cura dell’artigiano nel levigare tutta la superficie del recipiente. Il collo sembra essere stato rifinito al tornio lento, come indicano le striature orizzontali ancora visibili sulla sua parete interna. Per quanto concerne la decorazione, il pigmento nero era probabilmente applicato per primo; dopo le rifiniture bianche la superficie veniva nuovamente levigata e lucidata.
La tradizione ceramica a cui appartiene questo pezzo in realtà non è ancora ben conosciuta ed è rappresentata soltanto da un numero esiguo di siti archeologici. La forma spigolosa rimarrà in uso all’inizio della fase Banshan (circa 2650-2200 a.C.). L’ingobbio bianco, inconsueto nella tradizione Majiayao, ha dei precedenti nella cultura Yangshao (circa 5000-2850 a.C.): si tratta in genere di un pigmento a base di silicio. Esso non sarà ripreso né dai vasai Banshan né da quelli Machang (circa 2400-1950 a.C.). Gli elementi della decorazione principale (linee tratteggiate, diagonali, cerchi a risparmio, triangoli incurvati) erano già presenti nella tradizione Yangshao dello Shaanxi e dello Henan.