Si ignorano il committente e l’originaria collocazione di quest’opera del milanese Marco d’Oggiono tra i principali interpreti della stagione che in Lombardia risente del magistero di Leonardo.
Le figure emergono da un uniforme sfondo nero; al candore dell’incarnato del Bambino si contrappongono le tinte calde dell’abito di Maria. Il rosso della tunica e l’arancio del manto sono interrotti dal verde-acqua dei soppanni. Maria indossa un velo trasparente , animato da sottili bagliori dorati che fingono preziosi ricami.