Qui l'artista sottomette la monumentalità delle invenzioni cinquecentesche alle esigenze di una antica devozione. La figura iconica della Vergine arcaizza modelli diffusi in area raffaellesca e partecipa degli schematismi che induriscono i due santi laterali, Rocco e Sebastiano, i protettori contro ogni tipo di contagio. Sconosciuta è la destinazione originaria dell'opera della quale si ha notizia a partire dalla metà dell'Ottocento, quando apparteneva alla collezione Vesi di Gatteo e quindi alla collezione dei conti Ferniani di Faenza. E' riferibile alla tarda maturità del pittore, probabilmente agli anni Sessanta.