Venduto alla Galleria Nazionale da Marianna Galli, vedova del pittore Giuseppe Baldrighi, il dipinto è stato realizzato da van Dyck durante il viaggio di formazione compiuto in Italia che costituì una tappa molto importante del percorso educativo dell’artista fiammingo. Nei due mesi trascorsi a Venezia l’artista ebbe modo di entrare in contatto con la pittura di Tiziano, di cui ammirava in particolare l’estro creativo dei soggetti e le doti tecniche. La Madonna col Bambino, infatti, è certamente un omaggio all’arte veneta e in particolare a quella di Tiziano; il tema della Vergine col Bambino ricorre più volte nel suo "Taccuino di disegni italiano" ed è stato affrontato dall’artista fiammingo in diverse varianti. Questa di Parma è tra le invenzioni più riuscite; la leggera torsione della Madonna, che imprime un movimento dinamico alla figura, il suo sguardo luminoso e sereno, ben si relaziona con la morbidezza della posa e la dolcezza del sonno del Bambino, comunicando un’affettuosità e un’emozione tutte barocche. Il profondo abbandono di quest'ultimo preannuncia la morte di Cristo, come pure la mela che tiene nella mano sinistra, simbolo della redenzione.