Madonna con bambino

Nella sua lunga vita che coprì tutto il Quattrocento fiorentino, Neri di Bicci fu una figura lontana dallo straordinario fiorire dei grandi geni del Rinascimento italiano. Tuttavia, nella sua sommessa carriera di figlio e nipote d’arte compì veri miracoli di composizioni aggraziate che restano ancora vicine al gusto gotico, ma che presentano tuttavia la grazia ineffabile della meravigliosa Toscana quattrocentesca. Così, le imperfezioni di quest’opera, che a lui va quasi certamente ascritta, divengono altrettanti segni di un equilibrio cromatico e di una freschezza di toni che trasformano il soggetto da consueto a sublime. Le grosse gambe del Bambino, il muro retrostante che divide un po’ incongruamente il quadro, la citazione quasi di gusto naif dell’ornamento del muretto su cui sta il piccolo Gesù: sono altrettanti difetti apparenti, che invece regalano all’insieme un’aura di sospensione metafisica, pur ricreando una scena quasi comune tra una madre e il fanciullino. Così, i grandi dischi dorati delle aureole sono ornamenti curiosi di due volti che prendono forza e vita dal rossore delle gote, accenno alla timidezza dei protagonisti ed insieme alla loro natura popolana.