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Martirio di Santa Dorotea e conversione di Teofilo

Martino Teofilo Polacco1620 circa

Museo Diocesano Tridentino

Museo Diocesano Tridentino
Trento, Italia

La predella era originariamente incassata nel gradino dell’altare di San Cristoforo nel duomo di Trento. Rappresenta l’epilogo della vicenda terrena di Dorotea, una santa vissuta tra III e IV secolo a Cesarea, in Cappadocia, fervente cristiana nota per le sue virtù.
Imprigionata e torturata per ordine del tiranno Saprizio, Dorotea si rifiutò di abiurare la propria fede proclamandosi sposa di Cristo e per questo fu decapitata. Nel dipinto la santa è inginocchiata a sinistra, mentre il boia si appresta a sguainare la spada.
Fa da contrappunto a questo episodio la conversione del maestro Teofilo, sullo sfondo a destra: egli si avvicinò a Dorotea mentre veniva condotta a morte chiedendole sarcasticamente di inviargli rose e mele dal giardino del suo sposo celeste. Fu così che un angelo con le sembianze di fanciullo comparve a Teofilo recando un cesto di fiori e frutti. Il miracolo indusse il maestro a convertirsi e contribuì a far eleggere Dorotea a patrona dei fruttivendoli e dei fioristi.

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  • Titolo: Martirio di Santa Dorotea e conversione di Teofilo
  • Creatore: Martino Teofilo Polacco
  • Data di creazione: 1620 circa
  • Materiale: Olio su tela
Museo Diocesano Tridentino

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