EMunch
I 43 quadri e le 50 stampe del più eminente
artista moderno norvegese, Edoardo Munch
(nato il 12 dicembre 1863, morto nella sua residenza
di Ekely presso Oslo il 23 gennaio 1944), esposti
a Venezia in occasione della XXVII Biennale, sono
scelti in modo da rappresentare il suo svolgimento
artistico dall'inizio, verso l'80, fino alla sua morte.
Già nel suo primo periodo, quand'egli era ancora
sotto l'influenza naturalista dei pittori norvegesi
contemporanei, troviamo opere importanti come
«Mattino» (1884), con la giovinetta seduta sull'orlo
del letto, ed il primo dei suoi famosi ritratti a
grandezza naturale, che rappresenta l'artista suo
amico Jensen-Hjell (1885). «La Danza> mostra una
prima influenza dell'impressionismo, da lui conos-
ciuto durante la prima breve visita a Parigi nel
1885; e così pure le sue gaie e limpide scene di vita
cittadina di Oslo, di cui una delle prime è «La
banda militare> (1889). Ma la vera rivelazione del
suo stile personale, vigoroso ed espressivo, l'abbia-
mo nella «Fanciulla malata» (1885—86), qui rap-
presentata in una bella stampa del 1894.
Verso il '90 si nota nell'arte di Munch un muta-
mento decisivo, interessante i valori stilistici non
meno che il contenuto umano. Ci si può fare
un'idea di quanto fosse profondo questo cambia-
mento paragonando la scena di strada del 1889 con
un tema analogo dipinto tre anni dopo. Non più
la ricerca della realtà obbiettiva, ma la visione;
non più la chiara luce del giorno, ma i toni azzurro
cupo della sera e della notte nordica, o il fiammeg-
giare rosso e giallo del tramonto («Il grido> 1893).
In questo periodo Munch soggiornò lungamente
all'estero (Francia 1889—92 e 1896—97; Germania
1892—95), in intimo contatto con la moderna pittura
europea. Vediamo così svilupparsi compiutamente
la tendenza, tutta sua propria, all'espressivo ed
al monumentale, come nel grande ritratto della
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