TECNICHE/MATERIALI
di colore, il pennello non c'entra: è
colore inteso nel senso di colore e
non di pittura. Faccio per darti un
esempio molto tranquillo: i mezzi di
signer rappresenta la volgarizzazione
trasporto. C'erano i cavalli, poi è
stato inventato il motore, mezzi di
trasporti tutti e due, ma non il vete-
rinario diventava meccanico e nem-
meno il motore è stato messo in pan-
cia ai cavalli perché sgambettassero
di piú. Era un'altra cosa. Non in
antitesi, un'altra cosa. Ora, c'è sem-
pre questo gran bisogno di voler di-
stinguere. specialmente parlando di
noi stessi perché capita che ti guar.
dano questo nella stessa maniera in
cui guardavano un altro. Noi siamo
stati coinvolti, vale a dire abbiamo
usato gli stessi veicoli: le gallerie
i musei, ecc. Anche, immagino, i mo-
tori uno li ha messi nelle stalle al-
l'inizio.
ENZO MARI
D. L'apporto della tecnologia e del-
l'industria è fondamentale per risol-
vere i suoi problemi estetici?
R. Intanto bisogna separare i due
argomenti contenuti nella domanda, e
cioè tecnologia da industria. La pri-
ma (e si intende qui, ovviamente, per
tecnologia la consapevolezza delle
tecniche) è stata ed è sempre un fat-
to fondamentale per i problemi a ca-
rattere estetico a meno che questi
non riguardino la pura speculazione
filosofica. Se poi si intende sottoli-
neare l'aspetto particolarmente ricco
e diversificato che la "tecne" ha as-
sunto nella nostra epoca, anche in
questo senso costituisce un fattore
positivo.
In quanto all'industria, strumendo per
la produzione di serie, non va dimen-
ticato che l'impresa di produzione,
per forza di cose, condiziona ogni sua
attività al guadagno. Ne consegue che,
se anche in qualche caso è possibile
la produzione in serie e una conse-
guente larga divulgazione di beni di
consumo a funzione unicamente este-
tica (non voglio complicare il discor-
so allargandolo al problema del de-
sign), quasi sempre la preoccupazione
del guadagno porta alla mistificazio-
ne del prodotto
D. La ricerca tecnologica può aiu-
tare quella estetica e viceversa?
R E ovvio. Da sempre.
C'è da ribadire piuttosto che la ri-
cerca estetica non ha alcun senso se
condotta a livello individuale, cioè al
di fuori di mezzi di verifica oggettivi.
GIANNI COLOMBO
D. Mi definisca la sua posizione di
operatore e l'incidenza delle tecniche
nelle sue ricerche estetiche.
R. Escludendo di voler dare una de-
finizione generale e definitiva del no-
stro lavoro. ci limiteremo a conside-
rare che, almeno fin qui, sia che il
nostro sperimentare abbia rivolto il
suo interesse prevalentemente verso
il raggiungimento di risultati plastici
"finiti", oppure prevalentemente sul-
le metodologie per raggiungerli, op-
pure prevalentemente nell'indagine
sul comportamento del fruitore. nostra
principale preoccupazione è stata
quella di evidenziare il problema dei
rapporti intercorrenti fra autore, ope-
ra, fruitori, al fine di portare a sem-
pre nuove conseguenze di fruizione
estetica i risultati dell'integrazione fra
i modi della comunicazione visiva
D Qual'é, secondo lei, l'attuale rap-
porto tra arte e tecnologia?
R. Se per comunicare l'uomo ha
sempre usufruito degli strumenti di
cui ha potuto disporre nel suo tem-
po, ne consegue che nella evoluzione
dei mezzi della comunicazione visiva
(includendo in essa anche quella che
tende a darci informazione estetica)
le nuove possibilità tecnologiche gluo-
cano un ruolo di primo piano.
É oggi largamente diffuso, e spesso
malinteso, l'impiego di nuove tecni-
che nella costruzione di opere tanto
da determinare nuove tipologie e ca-
tegorie di opere, ma certo non si è
ancora utilizzato tutto quanto la più
recente evoluzione della tecnica ci
ha portato, tali risorse, è prevedibile.
verranno presto adottate, non solo
per la costruzione di oggetti, ma an-
che come strumenti che ci aiuteran-
no nella fase di ideazione e proget-
tazione dell'opera e quindi anche nel
campo delle "arti" visive (come è già
avvenuto da tempo in altri campi di
ideazione e ricerca tecnica e scien-
tifica) nuovi procedimenti più pro-
grediti interverranno a destituire sem-
pre piú dalla loro condizione privile-
giata, antichi valori quali: l'impor-
tanza dell'intervento diretto dell'auto-
re, delle sue scelte soggettive, del
suo talento manuale.
MARCIA HAFIF
D. Che valore e che funzione dal
alla tecnica nell'arte contemporanea?
R. Direi che la possibilità di speri-
mentazione tecnica è una delle basi
dell'arte contemporanea, anzi è lo
sviluppo della tecnica in tutti i sensi
che in qualche modo ne ha deter-
minato le forme.
Non dico che sia obbligatorio ado-
perare tecniche nuove, ma penso che
non ci sia pittore d'avanguardia che
non ne sia influenzato. I colori acri-
lici per esempio - che io uso -
permettono di realizzare un tipo di
colori che l'olio non ha. Nuove tec-
niche hanno reso possibile una nuova
pittura.
Le sculture di plastica hano vantaggi
di durabilità, di leggerezza, ecc. ma
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