Prima che i rapporti tra il committente Michelangelo il giovane e Cecco Bravo s’incrinassero, il pittore fece in tempo ad affrescare il soffitto e una parete e mezza della Biblioteca. Sulla parete ovest dello Studio trovano posto i Matematici, personaggi fiorentini illustri che si erano distinti in questa disciplina. Grazie alla descrizione buonarrotiana sappiamo che tra gli effigiati si trovano Antonio Manetti, Leon Battista Alberti, Amerigo Vespucci e Galileo Galilei.
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