L’architettura di Boris Bernaskoni è eccezionale, non solo nel suo contesto originale russo ma anche in ambito mondiale. È eccezionale perché in età relativamente giovane Bernaskoni è riuscito a far approdare un’idea dallo schizzo alla realtà preservando lungo tutto il percorso l’integrità del progetto. Un’impresa talmente ardua che la maggior parte degli architetti ridimensiona i propri propositi iniziali per evitare successivi problemi; non sorprende quindi che gran parte di ciò che viene costruito nel mondo sia così mediocre. L’atteggiamento opposto è altrettanto disastroso: un design ostentato che confonde un’idea coraggiosa con forme scioccanti.
Il MATREX è eccezionale perché è riuscito a bilanciare una potente dichiarazione formale con una certa maturità e serenità di carattere. Un solido volume arcaico, leggermente piramidale, ospita un atrio interno che riproduce la familiare silhouette di una matrioska. È un progetto preciso e vago al tempo stesso. Per
Un giovane architetto è piuttosto contenuto, ma è anche fresco. Quando si ha a che fare con forme così semplici, cercando di mantenersi equamente distanti dalla mediocrità e da un superfluo eccesso d’enfasi, ci vuole uno sforzo enorme per conservare l’integrità dell’idea iniziale.
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