I roditori, di cui sono esposti alcuni rappresentanti (ghiro, ratto nero e arvicola d’acqua), hanno dei molari grandi, la cui superficie è resa scabra dalla presenza alternata di due materiali: lamelle di smalto sporgono leggermente fra avvallamenti creati dall’usura della dentina che, essendo più tenera, si consuma più rapidamente mantenendo la ruvidità del dente. Questa struttura permette ai roditori di nutrirsi di vegetali fibrosi e resistenti, che possono essere digeriti solo dopo essere stati efficacemente macinati. Molari di questo tipo si sono evoluti anche in altri gruppi di mammiferi come gli ungulati e gli elefanti (realizzazione: R. Miolo).