La tela ─ che testimonia l’attenzione di Angelo Morbelli per i soggetti tratti dalla contemporaneità ─ è una versione ridotta dell’opera presentata prima all’Esposizione di Brera del 1887, poi all’Esposizione Universale di Londra del 1888 e ora conservata presso la sede centrale delle Ferrovie dello Stato a Roma.
Il soggetto del dipinto è la stazione di Milano, quella costruita da Louis-Jules Bouchot (1817-1907) nel 1864 nell’attuale piazza della Repubblica e ora scomparsa. Un treno entra sbuffando sotto il grande arco di ferro e vetro seguendo le sottili linee nere delle rotaie che creano un elegante arabesco in primo piano.
Viene automatica l’associazione con Claude Monet e la sua Gare Saint-Lazare ma in realtà il rimando è solo tematico, è infatti improbabile che Morbelli conoscesse l’opera di Monet. A ben guardare, le differenze esecutive tra le due opere sono infatti notevoli, a partire dal fatto che la stazione di Morbelli non è stata ritratta en plein air, bensì utilizzando un cianotipo fotografico ancora oggi conservato presso gli eredi dell’artista.