Allievo del cesenate Cristoforo Serra, Savolini puntò l'attenzione tanto sulle opere di Guercino e dei suoi allievi quanto su quelle di Cagnacci. Questo dipinto è stato pertinentemente identificato con il Seneca svenato con più figure che si trovava nella collezione dell'avvocato Ludovico Ugolini di Cesena, estimatore e collezionista delle pitture del giovane artista cesenate. Il soggetto è quello del vecchio filosofo che esegue la propria condanna a morte ordinata dall'imperatore Nerone, assistito dai discepoli che raccolgono le ultime memorie, ed affretta il dissanguamento immergendo i piedi in un bacile di acqua calda.