DOTT. ARCH. MARTA
LONZI - P.LE DELLE BELLE ARTI,3 - 00196 ROMA - TF. 360.18.29 - 360.29.71 - FAX 322.09.50
Roma, 8 maggio 1998
FAX TO
JUDITH RUSSI KIRSHNER
INTERIM DEAN
Cara Judith,
non oso pensare quanto tempo è che mi dico, ogni giorno, che ti devo scrivere. Veramente, quando è
arrivato il tuo fax avevo deciso per mio conto di scriverti quel pomeriggio - la sorpresa della
coincidenza fu tale che me la ricordo ancora. Ma, un appuntamento importante per la mostra, mi fu
comunicato per la settimana dopo, quello stesso pomeriggio. Pensai quindi che ti avrei scritto dopo
quell'incontro. Da li ha avuto inizio un'avventura di appuntamenti, colloqui e incontri che mi hanno
alquanto logorata, anche se adesso è tutto in termini più concreti. Con Corà non ho riparlato, anche
se ormai lo dovrò sentire la prossima settimana, perché è giunto il momento di incontrare insieme a
lui l'assessore alla cultura della regione Toscana che ho già visto separatamente. Anche il
Comune di
Firenze, attraverso le Pari Opportunità, è intenzionato a dare qualche finanziamento. Le cose si
stanno allargando e spero che alla fine ci sia questo finanziamento.
Nel frattempo, con Renata e Angela abbiamo messo in cantiere delle lettere di Carla, che sono
soltanto tre, indirizzate a dei brigatisti: Toni Negri e Oreste Scalzone, che forse tu non conosci. Da
un po' di mesi, in Italia si sta parlando molto di questo periodo e del rapimento di Moro, con
dibattiti, discussioni televisive, incontri, senza che avvengano prese di coscienza degne di questo
nome, per questo le lettere di Carla mi sembrano da pubblicare perché inquadrano il problema della
“rivoluzione” in termini
femministi, ponendo un confronto folgorante di contenuti e di metodo, per
questo la pubblicazione la trovo molto utile e soprattutto nel momento appropriato, essendo il '98
l'anniversario del rapimento e anche del '68.
Cosa si dice in proposito, del '68, in
America?
In questi giorni ho finito di scrivere un piccolo libro sulla principessa Diana, che ho intitolato:
"Diana, una femminista alla Corte del Re” che ho cominciato a scrivere dopo che ho letto la sua
autobiografia. Lo vorrei pubblicare in una casa editrice che non sia quella di Rivolta perchè
dovrebbe avere una distribuzione che noi non abbiamo, essendo un testo che tratta di un
avvenimento molto presente sulla stampa e quindi essere facilmente reperibile, altrimenti rischia di
essere ignorato. In marzo ho fatto una breve lezione allo Smith College di Firenze, invitata da
Giovanna Bellesia, dove ho anticipato anche alcuni contenuti di questo scritto e ho trovato le
studentesse molto interessate quando ho introdotto l'argomento della donna clitoridea e della donna
vaginale in rapporto a Diana, Camilla ecc.....) e quando ho detto come in Italia questo libro abbia
impedito il diffondersi del lesbismo ideologico e che questo era avvenuto anche nei paesi in lingua
spagnola a seguito della traduzione. Invece nel mondo anglosassone questa presa di coscienza è del
tutto assente. Sto cercando di mettermi in contatto con una casa editrice inglese e americana, oltre