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Mostra su Carla Lonzi, Oggetto 171

Lonzi Marta13 novembre 1995 - 19 agosto 1999

La Galleria Nazionale

La Galleria Nazionale
Roma, Italy

Materiale relativo alla genesi, l'organizzazione e la realizzazione di una mostra sull'attività di Carla Lonzi da tenersi, tra il 1997 ed il 1998, presso il Museo Pecci di Prato, a cura di Marta Lonzi e di Bruno Corà: corrispondenza, promemoria sul lavoro da svolgere, sugli artisti invitati, comunicato stampa, rassegna stampa. La documentazione testimonia lo sviluppo del progetto che pian piano si amplia: a partire dalla presentazione del volume Carla Lonzi, Rapporti tra la scenografia e le arti figurative, Oslchki, Firenze 1996, per poi arrivare alla mostra vera e propria, che prevedeva opere di Paolini, Accardi, Alviani, Castellani, Consagra, Fabro, Fontana, Kounellis, Nigro, Pascali, Rotella, Scarpitta, Turcato, Twombly. Sono testimoniati gli sforzi di Marta Lonzi per rendere l'esposizione itinerante in Europa e negli Stati Uniti. Figura la corrispondenza con Judith Russi Kirshner (University of Illinois at Chicago) al fine di portare la mostra a Chicago, con Giovanna Bellesia (Smith College, Northampton Massachusetts) e Moreno Bucci (Fondazione Carlo Marchi, Firenze).

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  • Title: Mostra su Carla Lonzi, Oggetto 171
  • Creator: Lonzi Marta
  • Date Created: 13 novembre 1995 - 19 agosto 1999
  • Transcript:
    DOTT. ARCH. MARTA LONZI - P.LE DELLE BELLE ARTI,3 - 00196 ROMA - TF. 360.18.29 - 360.29.71 - FAX 322.09.50 Roma, 8 maggio 1998 FAX TO JUDITH RUSSI KIRSHNER INTERIM DEAN Cara Judith, non oso pensare quanto tempo è che mi dico, ogni giorno, che ti devo scrivere. Veramente, quando è arrivato il tuo fax avevo deciso per mio conto di scriverti quel pomeriggio - la sorpresa della coincidenza fu tale che me la ricordo ancora. Ma, un appuntamento importante per la mostra, mi fu comunicato per la settimana dopo, quello stesso pomeriggio. Pensai quindi che ti avrei scritto dopo quell'incontro. Da li ha avuto inizio un'avventura di appuntamenti, colloqui e incontri che mi hanno alquanto logorata, anche se adesso è tutto in termini più concreti. Con Corà non ho riparlato, anche se ormai lo dovrò sentire la prossima settimana, perché è giunto il momento di incontrare insieme a lui l'assessore alla cultura della regione Toscana che ho già visto separatamente. Anche il Comune di Firenze, attraverso le Pari Opportunità, è intenzionato a dare qualche finanziamento. Le cose si stanno allargando e spero che alla fine ci sia questo finanziamento. Nel frattempo, con Renata e Angela abbiamo messo in cantiere delle lettere di Carla, che sono soltanto tre, indirizzate a dei brigatisti: Toni Negri e Oreste Scalzone, che forse tu non conosci. Da un po' di mesi, in Italia si sta parlando molto di questo periodo e del rapimento di Moro, con dibattiti, discussioni televisive, incontri, senza che avvengano prese di coscienza degne di questo nome, per questo le lettere di Carla mi sembrano da pubblicare perché inquadrano il problema della “rivoluzione” in termini femministi, ponendo un confronto folgorante di contenuti e di metodo, per questo la pubblicazione la trovo molto utile e soprattutto nel momento appropriato, essendo il '98 l'anniversario del rapimento e anche del '68. Cosa si dice in proposito, del '68, in America? In questi giorni ho finito di scrivere un piccolo libro sulla principessa Diana, che ho intitolato: "Diana, una femminista alla Corte del Re” che ho cominciato a scrivere dopo che ho letto la sua autobiografia. Lo vorrei pubblicare in una casa editrice che non sia quella di Rivolta perchè dovrebbe avere una distribuzione che noi non abbiamo, essendo un testo che tratta di un avvenimento molto presente sulla stampa e quindi essere facilmente reperibile, altrimenti rischia di essere ignorato. In marzo ho fatto una breve lezione allo Smith College di Firenze, invitata da Giovanna Bellesia, dove ho anticipato anche alcuni contenuti di questo scritto e ho trovato le studentesse molto interessate quando ho introdotto l'argomento della donna clitoridea e della donna vaginale in rapporto a Diana, Camilla ecc.....) e quando ho detto come in Italia questo libro abbia impedito il diffondersi del lesbismo ideologico e che questo era avvenuto anche nei paesi in lingua spagnola a seguito della traduzione. Invece nel mondo anglosassone questa presa di coscienza è del tutto assente. Sto cercando di mettermi in contatto con una casa editrice inglese e americana, oltre
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  • Notes: Alcuni documenti sono fuori consultazione.
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