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Mostra su Carla Lonzi, Oggetto 212

Lonzi Marta13 novembre 1995 - 19 agosto 1999

La Galleria Nazionale

La Galleria Nazionale
Roma, Italy

Materiale relativo alla genesi, l'organizzazione e la realizzazione di una mostra sull'attività di Carla Lonzi da tenersi, tra il 1997 ed il 1998, presso il Museo Pecci di Prato, a cura di Marta Lonzi e di Bruno Corà: corrispondenza, promemoria sul lavoro da svolgere, sugli artisti invitati, comunicato stampa, rassegna stampa. La documentazione testimonia lo sviluppo del progetto che pian piano si amplia: a partire dalla presentazione del volume Carla Lonzi, Rapporti tra la scenografia e le arti figurative, Oslchki, Firenze 1996, per poi arrivare alla mostra vera e propria, che prevedeva opere di Paolini, Accardi, Alviani, Castellani, Consagra, Fabro, Fontana, Kounellis, Nigro, Pascali, Rotella, Scarpitta, Turcato, Twombly. Sono testimoniati gli sforzi di Marta Lonzi per rendere l'esposizione itinerante in Europa e negli Stati Uniti. Figura la corrispondenza con Judith Russi Kirshner (University of Illinois at Chicago) al fine di portare la mostra a Chicago, con Giovanna Bellesia (Smith College, Northampton Massachusetts) e Moreno Bucci (Fondazione Carlo Marchi, Firenze).

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  • Title: Mostra su Carla Lonzi, Oggetto 212
  • Creator: Lonzi Marta
  • Date Created: 13 novembre 1995 - 19 agosto 1999
  • Transcript:
    il manifesto AGOSTI DALLA PRIMA Carla Lonzi, il teatro della vita . grandt spettacoli di regia russi Il bilancio della situazione ita liana i fitto di novità pienn di punti di vista personali, da un singolare excursus dannunzia no all'apprezzamento per Sironi O a uno schizzo su Sonsani on un invito a meglio comprendere il ruolo di Marissi. Ma il valore di questo libro non sta nelle sin- gole riscoperte né nella loro somma, ma nemmeno in un astratto rimpianto per la sceno grafia dell'età barocca dove le sembrava che stesse la tradizio- ne vera del teatro. MARIA LUISA BOCCIA Forse è vero per chiunque, como o donna, abbia scritto e pubblicato non Der mestiere, ambizione intellettua le, ma per acquisire e comunicare la sua piccola verità. Certo è vero per Carla Lonzi non c'è scritto che ap paia o sia, almeno in parte casuale, overo debitore a qualche obbligo opportunità, convenienza. Neppure la sua tesi di laurea, che rifiuto dine laborare a fini di pubblicazione, co me Roberto Longhile propose.con- siderandola un'esperienza conclusa. . Eppure l'interesse per il teatro, nato in un soggiorno a Parigi nel '52 cche motivo quella sua prima ricerca, lori troviamo fortemente motivato nell'ul timo impegno della sua vita, rimasto incompiuto, lo studio sulle Preziose che si proponeva di pubblicare colti- tolo Armande sono iol, un classico della psicologianella linea persegui- ta dall'autrice. Imateriali da leirac- colti sulle Preziose sono stati pubbli- cab nel '92, con i titolo da lei scelto, nela colana Prototipi- degli Scritti di Rivolta femminile, a cura di Marta Lonzi, Angela Di Carlo e Maria Delfi- no. Accompagna il libro la cassetta del coloquio tra Lonzie Anna Piva, del 18 marzo '81, ed è una vera emo- zione, farsi guidare dala sua voce nella scoperta di legami, passagei P A TRATTAZIONE procede serrata e si basa su una rin cerca approfondita di dati e di fatti. Solo, qua e là, qualche corto circuito nelle frasi, qual- che aggettivo espressionistico e un filo appena di autobiografia nelle note. Non c'è nessuna con- Cessione al gusto per lo scrivere bene tradizionale, nessuna delle inutili frasi di raccordo che ROPRIO verso la fine della vita, a cavallo tra gli anni settanta e gli ottanta, si ria- pre spazio per la ricerca storica, anche se la parola stessa ha or- mai mutato significato. Nel frat- tempo le vicende dell'arte con- temporanea hanno confermato le schierature di valori sostenute intermittenze, che segnano il biso- spesso riempiono le tesi di lau con vistoso anticipo da Carla eno di fare stora, non per ripetere Dagli scritti di critica d'arte se letom da se po che nasce al «Manifesto di Rivolta femminile», nel segno dell'autocoscienza che le interessa. Come da un'esi- genza interiore nasceva la ricerdalvissuto, e dal momento particola ca sulla scenografia e sul mondo del teatro delle avanguardie, in teso probabilmente come zona di libertà espressiva, cosi oral's splorazione dei circoli delle Pre- ziose del Seicento francese di venta ii contraltare del gruppo di Rivolta femminile. Tra la Grande Mademoiselle e Made leine de Scudéry finisce la Vita di C. Loni esemplare come quello delle Sante che leggeva da ragazzina. dunque, non esigeva l'imitazio- ne di inimitabili forme dell'e- spressione, legate ad altro gene- razioni e ad altre esperienze, ma implicitamente riusciva ad esor tare alla ricerca dei modi piu ef- ficaci per esprimere certi con- cetti 1 Rapporti tra la scena e le arti figurative dalla fine delle non sono solo un libro fatto di altri libri, e non tanto per via del l'argomento. Carla Lonzi, anche per ragioni di anagrafe - era nata a Firenze nel 1931 - purtroppo ha avuto la possibilità di vedere dal vero ben pochi degli spetta- coli che ricostruisce. Il suo cam- po non sono le sale dei teatri, ma i loro archivi storici, alle cui condizioni di fatiscenza dedica una pagina bellissima, che in pin casi è ancora vera. E' una specie di giro d'Italin tragligt buzzini con i topi e le cimici dell'Opera di Roma, il grandi- sordine della Fenicula usi- tuazione caotica del San Carlo: e su questo motivo, con un so spiro civile e prima di una cita- zione di Auden dal programma di sala del Make's Progress, si chiude, senza retorica, il grande libro di Carla Lonzi. ELL'ULTNA parte del testo il materiale raccolto negli archivi del teatri lascia il posto ad un sistema di intervi- ste e di colloqui con gli artisti, dat l'estrema genericita della critica teatrale in materia. E' qui che va in lavorazione il nie- todo critico, fondato sul contatto personale, che requer l'Autori tratto del 1960. In questo libro, che è il più bel libro di arte con- temporanea degli anni sessinta, Carla Lonzi riunisce quattordici artisti per una sorta di cena lette- raria, riedizione moralo e rivolu- zionaria dei Deipnosofisti di Ateneo o dei Saturnali di Ma- crobio. N Colpisce il tempismo delle scelte del presenti (da Kounellis a Paolini), il ritmo naturale del dialogo, la felice scelta delle il- lustrazioni, l'acutezza delle ri flessioni sulle Vire vasarian in- canta Pascali che entra in scena con un sA me piace il mare...a me piacciono le bestie. , vi- sto che era morto pochi mesi pri ma, poteva suonare gli come le- vocazione di uno spettro. Ma grava su tutto il senso di un con- edo necessario dagli artisti e dal loro mondo ora che il ntolo della critica, ridefinito per sem pre, richiedeva altri impegni, e ne viene dunque, l'anno succes sivo, Sputiamo su Hegal. Ce una sostanziale coerenza di pen siero, e non solo di filosofia del la vita, in questo passaggio, co- me è ribadito in un testo della sorella di Carla, Marta, premes- so all'edizione dei Rapporti la talpa libri Carla Long RAPPORTI TRA LA SCENA ELE ARTI FIGURATIVE DALLA FINE DELL'800 Oische PO.XX + 190 · £. 115.000 dal 79 momento in cui avete samo cessita di fare un balzo, per sfuggi reala ripetizione, e allo stesso tem- po riprenderei punti teorici dicui mi sento responsabile Due brevi annotazioni tratte da "Ar- mande, consentono di ricongiunge- re questo momento maiuro agiinle ressie scritti sull'arte che precedono il femminismo. Cosiriassume le con- vinzioni delle quali si sente personal mente responsabile: -L'arte si fanel modo in cui è stata fatta dall'uomo) e si ripete nel modo in cui è stata pe tuta dalla donnal... La liberazione della donna della vecchia identità porta alla fine dell'arte come è stata concepita finora. Infatti presa co- scienza del perché lei stessa siindi rizza all'arte promossa dall'uomo, da questa stessa rivelazione perde l'in centiva e l'uomo-perdendo la donna come aspirante-perde la certezza della sua opera. In fondo non é cosi sbagliato parlare dicastrazione: un simbolo dovrebbe partire, il fallo ap punto. E a proposito del teatro: Ca pivo che il teatro metteva in scena proprio delle posizioni della vita. Non è come il romanzo che filtra tutto at iraverso l'autore, e molto soggetti- vizzato. Capivo che il teatro deveri flettere delle cose dela vita e quindi deve riflettere dei dialoghiveri..., Quando nella primavera del 70 Lonzi inizia con Carla Accardi e Elva notti l'elaborazione del Manifesto di Rivolta femminile, la sua vita cono- sce una discontinuità radicale. Forse per nessuna come per lei è stato cosi profondamente vero che l'inizio di questa esperienza harappresentato un taglio, a partire dal quale niente è rimasto inalterato. Ma un taglio, non azzera, non toglie significato al pri ma piuttosto lo attribuisce, poiché riordina e riconnette eventi, parole, passione esperienze con il filo dela presa di coscienza. Cosi se per Lanzi con il '70 termina la sua attività di cui tica d'arte, non cessa certo la sua in terrogazione sull'arte, il suo pensiero anzi si rafforza e approfondisce, gra- zie a quell'originale modo di pensare che è l'autocoscienza. Di questa pra tica di pensiero - a partire da se, dal vissuto, risignificare il mondo -si so no avute in questi anni molteplici in giovedi Il gennaio 1996 terpretazioni, ma la si conosce 50- prattutto attraverso divulgazi semplicistiche e fuorvianti del'espe rienza dei gruppi femministi dei 70. Gli scritti di Carla Lonzi sono, al con trario, il esto dell'autocoscienza Tutti, compresi i testi-teorici del femminismo, o le poesie (Scocco ragionato, Prototipi, Scritti di Rivol- ta femminile, '85); pertino Autori tratto, il libro convivio, scritto con le parole, montate liberamente, racco te in colloquicon 14 artisti, dal 65 al '69 led. De Donato, 69). Non è un ca so che Lonzitornerà più volte su que sto testo, sul suo rapporto con gli ar tisti, sul nesso per lei essenzialetra coscienza e creatività, affatto distin to da quello opera-istituzioni culturali Spettatore. Insomma come é impos sibile comprendere orginale contri buto che Lonci ha dato alla compren sione dell'arte contemporanea le più in generale del posto dell'arte nelle relazioni umane, senza gli scritti femministi, cosi e difficile capire a fondo i suo femminismo-vorrei dire infedeltà alle sue più autentiche moti- vazioni e radici - senza conoscere le sue poesie ei suoi scritti sull'arte. Oltre Autoritratto, e i due fascicos dei Maestri del colore, dedicati a Rousseau (n. 1481 e Seurat in 1781 ai saggi su Marcatre e L'approde letterario, merita citare l'ultimo arti colo del dicembre '70.La critica e potere, in Nac, Notiziario Arte Contemporanea, n.3. (ed. Dedalol, e il contributo al catalogo della mo stra-Identite italienne. L'art en Italie depuis 1959-, Beaubourg, 1981 Quest'ultimo si motiva, dopo più di 10 anni di assenza dalla professione, non tanto perché, negli anni '60 ha scoperto artisti aloraignotier mai famosi, ma per come lei ha vissu to quell'esperienza: Una futura cu scienza e non una complice neghan ni 60 faceva il suo ingresso come critica d'arte nel campo de la creative ta-Ida Biografia di Marta Lonzi e An- na Jaquinta in Scacco ragionatol. Ma della sua riflessione sui'arte sono documenti important Assenza del la dorne dal momenti celebrativi Carla Loni nell'obiettivo di Ugo Mulas Lonzi, il taglio del sé per rileggere il mondo della manifestazione creativa maschile (in Sputiamo su Hegel, Scritti di Rivolta femminile, 74) Vai pure, Dialogo con Pietro Consa- gra, Prototipi, Scritti di Rivolta fem minile, '81. Numerosi e significativi riferimenti in Yaci, anzi parla. Dia rio di una femminista, Scritti di volta femminile, '78. Quando Carla Lonzi decide che la sua estraneita a le istituzioni cultural, ei ruoli profes sionali, ai meccanismi di riconosci- mento sociale codificati, è segno non (o non solo) di una esclusione, madi una più radicale e effettiva i proprietà tra la sua parola, la corru- nicazione e il riconoscimento pubb co che cerca, ele forme esistenti, sceglie contestualmente di crearei mezzi corrispondenti ala pratica di Rivolta termine. Cosi il gruppo fem minista più rigorosamente centrato sull'autocoscienza e anche il primo gruppo che sperimental'essere im prenditricidi se stesse. Coni-Ibretli verdi-nasce la prima casa editriced donne, con un progetto editoriale coerente ala pratica del gruppo. Itesti di Carla Lonzi sono ancorare: peribili presso la librerie delle donne, o direttamente presso la casa editri- ce (piazza Baracca, 8, 20123 Mia nal. Oltre a quelli già citati ricordos Sputiamo su Hegel. La donnacli- toridea e la donna vaginale (con tiene anche il Manifesto, Sessuali tà femminile e aborto, Significato dell'autocoscienza nei gruppi femministil, '74E' gia politica (contiene di Carla Lonzi Itinerari di riflessione) 77: La presenza del- l'uomo nel femminismo (contiene di Carla Loni Mito della proposta culturale) in un unico cofanetto so no acquisibila ristampa di Autori- tratto e la vita di Carla Lonzidi Marta Lonzie Anna Jaquinta Alle donne di Rivolta femminile si deve la cura delle opere pubblicate postu me, la ristampa di quelle adite, la conservazione nell Archivio di Rivolta dei documenti; oltre ovviamente, ed cil di più, la continuità di una pratica che ebbe in Carla Lonziuna inesauri bile e autorevole fonte.
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  • Notes: Alcuni documenti sono fuori consultazione.
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