chiesto al pittore romano Giuseppe Capogrossi.
Ci tzoviamo appunto nel cortile del più antico foro albisolese per la cot-
tura delle ceramiche: quello di Pozzo Garritta. Ai muri del cortile vedete
appesi, nella tradizionale mostra all'aperto, quadri di maestri e quadri
di giovanissimi ancora sconosciuti. Ecco adesso l'interno del forno con le
sue attrezzature che testimoniano una secolare produzione artigiana. Fare
un'esperienza nel settore della ceramica è dunque la prospettiva che ha at-
tratto e continua a attrarre ad Albi sola numerosi artisti sempre in cerca
di nuovi, anche se antichissimi, materiali.
Quelle che state vedendo sono alcune ceramiche veramente pregevoli ideate
da artisti che, a cominciare da una trentina d'anni fa, hanno portato i lo-
ro criteri di rinnovamento plastico nella lavorazione dell'argilla. Vi so-
no esempi di gusto futurista, di modellato espressionista, di graffiti fan-
tastici, di forme decisamente astratte. Ma una gloriosa tradizione ceramica
e un'attrezzatura di forni e di abilissimi operai non sarebbero bastate a
fare di Albisola il primo centro di rinnovamento della ceramica in Europa.
Si deve a un bizzarro e coraggioso personaggio, Tullio Mazzotti, autore di
ceramiche futuriste nel lontano 1929, l'iniziativa che ha sollecitato l'in-
teresse degli artisti per questo genere di attività.
Lucio Fontana, giunto a
Albisola per la prima volta nel 1936 invitato da
Tullio Mazzotti, rievoca i suoi primi contatti con la ceramica.