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Mostre d'arte a Firenze. Rubrica di «Il Paese», Oggetto 3

Carla Lonzidicembre 1956 - giugno 1957

La Galleria Nazionale

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Roma, Italia

Articoli per la rubrica "Mostre d'arte a Firenze" di «Il Paese»; raccolta di ritagli stampa e quaderno manoscritto con prime stesure. Tra le mostre recensite, figurano tra le altre quelle di Pessarelli, Barbaro, Loffredo, Nativi, Peyron, Vespignani, Braque e Rouault, Midollini, Pecchioli, Pini, Rosai.

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  • Titolo: Mostre d'arte a Firenze. Rubrica di «Il Paese», Oggetto 3
  • Creatore: Lonzi Carla
  • Data di creazione: dicembre 1956 - giugno 1957
  • Trascrizione:
    La chiave della favola di Loffredo e del simbolismo ad essa connesso è probabilmente negli animali ( i rospi, i lupi, i tori, i gatti ad ani= mali anche pin notturni: vi sono lupi ululanti a notti bianche; quando poi il fondo è nero, anche se non traffigurata, la luna è presente ). In certi momenti sembrerebbe un bestiario, ma la favola, romanticamente, lo tradisce. Le bestie di Lollredo, invece d'essere il simbolo d'un qual cosa c'altro dal quadro, di accennare a un al di là, sono esse invece la presenza: attirano sottofondi di coscienza, ultime energie che non posso= no assumere se non movenze animali; le bestie di Loffredo hanno infatti vitalità nel punto stesso d'esser simboli: qualcosa di molto concreto sep= pur distante vi ha preso corpo e luce. Vi è un'aria da licantropo, tal= volta ( si vedano le scene di luna ): Loffredo sente, in certo modo, che questo - dell'animale e la luna - è oggi il destino del vagabondo:Cma esso gli si tratteggia in fiaba: e difatti il vagabondo è ormai una figu- ra piuttosto appartata, la sua notte se la deve andare a cercare chissà dove;]tuttavia, questa coscienza in Loffredo non è mai riflessa, apperce= pita: egli è il rimo a stupirsi ai venir alla luce in un certo modo: si pensa e, per così dire, è già animale; il suo stupore, l'occhio estati= co dei suoi lupi, nel mentre fa la favola esegue una sorta di lunare cen= sura. Per tout que gli animali di Loffredo sono vere e proprie estrofles= sioni: esebbene simboli, hanno una vitalità e corporeità estreme. Is Costituiscono insigne la XX**UZEXKXax fortuna e la qualità della voca= zione di Loffredo: se ne dipartono, forse, tutte le ramificazioni della laN: vola (sua) in generale.
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