Nativi
Davanti all'opera di un pittore come il fiorentino Gualtiero Nativi,astrattista,viene
fatto di pensare ancora una volta allanma imprudenza con cui l'astrattismo, soprattutto
nella singolar tenzone con il neo-realismo, è stato classificato sia dai suoi apologeti che
dai suoi detrattori.E pare sia giunto il momento di chiedere un obbiettivo bilancio ed una
necessaria selezione in seno a tale corrente che, se su un piano generale ha da tempo dimo-
strato, insieme ad una vertiginosa prolificità, i segni tangibili della crisi xxxXxxanel-
l'esigenza di continui ridimesionamenti, può vantare tuttavia, anche in Italia, oltre ad equi
voci e noiosità di ogni genere, un apporto non indifferente, tempestività di inserimento po-
lemico,svilupp cosciente dei limiti,xxxixaxi insomma personalità di livello a cui pare
ormai assurdo muovere gli usati rimproveri) nei termini di: evasione,mancanza di impegno uma
no, distacco dalla realtàlfçuarialhiltinto sorente pli usati elose )
E' un incontro corroborante quello con la sua ati/ai Nativlgas
pli alla Galleria "L'Indian
proprio perchè subito si avvertono in essi ragioni tutt'ora valide contro il decadentismo
e l'intimismo, la grettezza dell'hortus conclusus e della propria sconfitta passione, in no-
me di una razionalità nuova da recuperare,
delle macchine" arribar
a sua bele monta ale come seriozisultato del coni, di strut-
pergi milionide, sendo pali il "mondo
ture e di rapporti, to sele come fonte per comprendere e tentare six di rendere
ficanti i nuovi processi mentali dell'uomo nell'ambiente tecnico, soprattutto
sua ottimistica prospettiva di progresso, di benessere e di civiltà. Un modo, anche se income
pleto e non esente da rischi, di volere una xxx presa di coscienza sulla realtà, partico-
larmente intelligente a
Firenze nelle condizioni di modernità che sappiamo.
Anche Nativi, come Berti che espose poco tempo fa alla "Strozzina", appartiene al gruppo a-
strattista fiorentino che nel 1950 lanciò il Manifesto dell'Astrattismo classico e che
pare tuttofa,in, varia misura, assai attivo.Rispetto ad altri che hanno sentito l'urgenza di
riportarsi a mati/ai drammatica espressività, sia pure intmoduli non figutativi,Nativi ha
cercato piuttosto di approfondire i termini della sua scelta geometrica che senza pedante
ria e falsi miti, dispiega luminosità, chiarezza, precisione di forme rispondenti al caratter
re della moderna produzione industriale e all'architettura che ne è in arte la xxx rappre-
sentante più qualificata.Colpisce in Nativi, e il catalogo con prefazione di Degand lo met
te giustamente in rilievo, il carattere disciplinato della sua ricerca, il giusto rappor-
to tra mezzo e fine che vi manifesta menax cautele tutta interiore contenui/controlldeia
"pitturd'e nella coerenza intellettuale con cui/XXXLINE Vive e sempre più articolele ra-
gioni della sua visione astratta.In questo rapporto, che se non è risolto quadro per quadro
lo è ampiamente nell'insieme della produzione,sta tk. extłXXXXXXXXXXXXXXIX
una garanzia principe della sua qualità.
Chi accetta motivi di emozione solo in un diario psicologico o in un dramma spiegato avrà
di che meditare dimenzinarle
dinamiche aperture di PİAN Nativi attraverso il piano-estre-
mamente mobile, sensibile- scandito in membri a congiunture xext tix tese in fremen
te equilibrio che si stagliano sopra un ideale fondo di convergenza e di sintesi,candido,
di una luminosità contenuta,quasi la guida x lungo cui scorre il punto di fine dell'angolo
oculare.Tuttavia l'esigenza di nuove soluzioni, di ritmi più liberi e più ingranati a un
tempo, di una luce che proceda per differenziazioni piu complesse,per volontà di stringe-
re il rapporto col mondo e non come semplice impreziosirsi del quadro" ormai lanciato per
campo
una sua autonoma avventura, come sovente avviene e non solo nel ex dell'astrattismo, pare
spingerlo a ricerche che,se ben leggiamo i suoi disegni preparatorſ, assai belli,prospetta-
no una fase di nuove prxtx possibilità per la sua pittura.