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Mostre d'arte a Firenze. Rubrica di «Il Paese», Oggetto 60

Carla Lonzidicembre 1956 - giugno 1957

La Galleria Nazionale

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Roma, Italia

Articoli per la rubrica "Mostre d'arte a Firenze" di «Il Paese»; raccolta di ritagli stampa e quaderno manoscritto con prime stesure. Tra le mostre recensite, figurano tra le altre quelle di Pessarelli, Barbaro, Loffredo, Nativi, Peyron, Vespignani, Braque e Rouault, Midollini, Pecchioli, Pini, Rosai.

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  • Titolo: Mostre d'arte a Firenze. Rubrica di «Il Paese», Oggetto 60
  • Creatore: Lonzi Carla
  • Data di creazione: dicembre 1956 - giugno 1957
  • Trascrizione:
    Nativi Davanti all'opera di un pittore come il fiorentino Gualtiero Nativi,astrattista,viene fatto di pensare ancora una volta allanma imprudenza con cui l'astrattismo, soprattutto nella singolar tenzone con il neo-realismo, è stato classificato sia dai suoi apologeti che dai suoi detrattori.E pare sia giunto il momento di chiedere un obbiettivo bilancio ed una necessaria selezione in seno a tale corrente che, se su un piano generale ha da tempo dimo- strato, insieme ad una vertiginosa prolificità, i segni tangibili della crisi xxxXxxanel- l'esigenza di continui ridimesionamenti, può vantare tuttavia, anche in Italia, oltre ad equi voci e noiosità di ogni genere, un apporto non indifferente, tempestività di inserimento po- lemico,svilupp cosciente dei limiti,xxxixaxi insomma personalità di livello a cui pare ormai assurdo muovere gli usati rimproveri) nei termini di: evasione,mancanza di impegno uma no, distacco dalla realtàlfçuarialhiltinto sorente pli usati elose ) E' un incontro corroborante quello con la sua ati/ai Nativlgas pli alla Galleria "L'Indian proprio perchè subito si avvertono in essi ragioni tutt'ora valide contro il decadentismo e l'intimismo, la grettezza dell'hortus conclusus e della propria sconfitta passione, in no- me di una razionalità nuova da recuperare, delle macchine" arribar a sua bele monta ale come seriozisultato del coni, di strut- pergi milionide, sendo pali il "mondo ture e di rapporti, to sele come fonte per comprendere e tentare six di rendere ficanti i nuovi processi mentali dell'uomo nell'ambiente tecnico, soprattutto sua ottimistica prospettiva di progresso, di benessere e di civiltà. Un modo, anche se income pleto e non esente da rischi, di volere una xxx presa di coscienza sulla realtà, partico- larmente intelligente a Firenze nelle condizioni di modernità che sappiamo. Anche Nativi, come Berti che espose poco tempo fa alla "Strozzina", appartiene al gruppo a- strattista fiorentino che nel 1950 lanciò il Manifesto dell'Astrattismo classico e che pare tuttofa,in, varia misura, assai attivo.Rispetto ad altri che hanno sentito l'urgenza di riportarsi a mati/ai drammatica espressività, sia pure intmoduli non figutativi,Nativi ha cercato piuttosto di approfondire i termini della sua scelta geometrica che senza pedante ria e falsi miti, dispiega luminosità, chiarezza, precisione di forme rispondenti al caratter re della moderna produzione industriale e all'architettura che ne è in arte la xxx rappre- sentante più qualificata.Colpisce in Nativi, e il catalogo con prefazione di Degand lo met te giustamente in rilievo, il carattere disciplinato della sua ricerca, il giusto rappor- to tra mezzo e fine che vi manifesta menax cautele tutta interiore contenui/controlldeia "pitturd'e nella coerenza intellettuale con cui/XXXLINE Vive e sempre più articolele ra- gioni della sua visione astratta.In questo rapporto, che se non è risolto quadro per quadro lo è ampiamente nell'insieme della produzione,sta tk. extłXXXXXXXXXXXXXXIX una garanzia principe della sua qualità. Chi accetta motivi di emozione solo in un diario psicologico o in un dramma spiegato avrà di che meditare dimenzinarle dinamiche aperture di PİAN Nativi attraverso il piano-estre- mamente mobile, sensibile- scandito in membri a congiunture xext tix tese in fremen te equilibrio che si stagliano sopra un ideale fondo di convergenza e di sintesi,candido, di una luminosità contenuta,quasi la guida x lungo cui scorre il punto di fine dell'angolo oculare.Tuttavia l'esigenza di nuove soluzioni, di ritmi più liberi e più ingranati a un tempo, di una luce che proceda per differenziazioni piu complesse,per volontà di stringe- re il rapporto col mondo e non come semplice impreziosirsi del quadro" ormai lanciato per campo una sua autonoma avventura, come sovente avviene e non solo nel ex dell'astrattismo, pare spingerlo a ricerche che,se ben leggiamo i suoi disegni preparatorſ, assai belli,prospetta- no una fase di nuove prxtx possibilità per la sua pittura.
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