Pianta sacra agli Egiziani e ai Persiani, il suo nome ricorre spesso nelle leggende greche e latine. Per i Romani era simbolo di trionfo e di vittoria e con i suoi rami si intrecciavano ghirlande con le quali si incoronavano poeti ed eroi. Pianta sacra a Venere, era anche considerata simbolo di fecondità, tanto che Plinio lo aveva soprannominato “Myrtus coniugalis” e si usava nei banchetti nuziali come augurio di una vita ricca di affetti.Myrtus deriva da Myrsine, leggendaria fanciulla greca, uccisa da un giovane da lei battuto nei giochi ginnici e trasformata da Pallade in un arbusto di Mirto. Per gli Ebrei, il mirto è simbolo di grazia divina, pace e gioia. I frutti (bacche), di colore nero-bluastro o bianco, maturano in autunno e vengono utilizzati per la preparazione di conserve e rosoli, come aromatizzante per cibi, in particolare della carne e della cacciagione.