Il dipinto è ambientato in un paesaggio delimitato sulla sinistra da un edificio, forse una stalla, con tetto in legno e paglia, al cui interno si intravvede la figura maschile di un monaco domenicano. All'esterno, davanti alla struttura, Maria e Giuseppe sono inginocchiati davanti al Bambino, ritratto di spalle e come se volesse alzarsi per andare dalla Madre. Alle spalle della scara famiglia, una colonna con basamento istoriati, che sembra sostenere l'intera composizione. La parte destra del dipinto è caratterizzata da tre scene differenti ambientate nel paesaggio: ai piedi di una collina su cui svetta la sagoma di un castello un gruppo di soldati, una ruota dentata rotta e una figura femminile inginocchiata di schiena ad un soldato che sta per colpirla con una spada, raccontano il martirio di Santa Caterina d'Alessandria che venne condannata a morire con il supplizio della ruota dentata. Lo strumento di tortura si ruppe, quindi venne decapitata, ma dalla testa invece di sangue sgorgò latte, simbolo della sua purezza. La seconda scena è ambientata sulla cima di un'altra collina boscosa dove Santa Caterina da Siena, monaca domenicana, riceve le Sacre Stigmate da un crocifisso infuocato che si libra nel cielo. Ai piedi della collina, nel bosco è rappresentato il Martitio di San Pietro, predicatore domenicano, che vienne assassinato da sicari con un falcastro, mentre si recava a piedi da Como a Milano.