Nino Vaccarella, pilota siciliano, si cimenta nelle prime corse locali a bordo della Fiat 1100 ereditata dal padre, con cui si piazza subito al quinto posto di classe nella corsa in salita Passo di Rigano-Bellolampo. Con una Lancia Aurelia 2500 partecipa alle gare in salita delle stagioni 1957-58. Nel 1959, dopo aver acquistato una Maserati, inizia a partecipare nella categoria "Sport 2000" ottenendo significativi risultati, tra cui la cronoscalata Monte Erice, che lo pongono all'attenzione del conte Giovanni Volpi, figlio di un noto personaggio politico e titolare d'una prestigiosa scuderia di automobili da competizione per gare in F1, Sport e Gran Turismo. In Formula 1 Vaccarella disputò quattro gran premi in tre diversi campionati: il GP d'Italia del 1961, 1962 e 1965 rispettivamente con le scuderie De Tomaso, Lotus e Ferrari, ed il GP di Germania del 1962 con la scuderia Porsche. Beniamino dei tifosi siciliani, partecipò con particolare impegno e frequenza alla Targa Florio vincitore nel 1965 in coppia con Lorenzo Bandini, (Ferrari 275 P), nel 1971 con Toine Hezemans (Alfa Romeo 33/3 Sport Prototipo) e nel 1975 con Arturo Merzario ( Alfa Romeo 33TT12 spyder) nella sua ultima gara da pilota. Nelle edizioni del 1962 e 1970 conquistò il 3º posto. L'importante palmarès di Vaccarella è costellato di molte vittorie in gare internazionali della categoria "Sport-prototipi", nella quale conquista, con la Ferrari, il titolo mondiale del 1964.
Nel mondo delle corse è noto con il soprannome di "preside volante" dovuto alla sua attività di preside nella scuola privata di proprietà della famiglia, a Palermo.