Hayez è artista chiave nel passaggio dal Neoclassicismo al Romanticismo italiano. Pittore solidissimo, dotato di tecnica magistrale, è stato ingiustamente oscurato dalla critica del XX secolo, e solo di recente riscoperto nella sua grandezza. Veneziano di nascita, quindi capace di assorbire le influenze dei maestri del Settecento lagunare, tuttavia milanese di adozione, accompagnò la formazione dell’identità nazionale risorgimentale ultimando opere che rappresentano il realismo sofferto di molte generazioni di autori. Egli è particolarmente efficace nella ritrattistica, ed infatti occorre almeno ricordare il celebre quadro in cui viene raffigurato Alessandro Manzoni. Ma la sensibilità romantica in lui si sposa con un’attenzione onesta e infaticabile verso i dettagli più minuziosi della vita. Nell’opera che qui ammiriamo, l’ignota nobildonna, avvolta dalla sua cuffia e dalle sue trine, sembra ergersi in una posizione convenzionale. Ma l’intensità del volto, con i grandi occhi buoni che si uniscono al colorito ed alla bocca femminile e compunta, regala al personaggio che ritorna a noi dal passato l’efficacia sensibile degna di un eccellente pittore.
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